venerdì 8 aprile 2011

2011 Anno del "volontariato" (ma Tremonti decurta i fondi)

Prevedendo che nel 2011 i cittadini avrebbero dovuto fare ricorso alla buona volontà, l'Unione Europea ha deciso che questo sarà l'anno della cittadinanza attiva e delle organizzazioni di volontariato.

"Il volontariato – si legge nella Decisione del Consiglio dell’Ue del novembre 2009 – è una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva e della democrazia, nella quale assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione e in tal senso contribuirà allo sviluppo armonioso delle società europee”. Secondo il Censis, il 26% degli italiani svolge attività di volontariato, in leggera prevalenza donne. Fra i giovani l'impegno sociale è radicato (34%), parte dalla prima adolescenza ed è equamente diviso tra associazioni laiche e non. Nella fascia 30-44 anni fanno parte di associazioni di volontariato il 29% degli italiani, e solo il 20% fra gli anziani.

La sanità e l’assistenza sono i settori in cui si concentrano le attività; ma significativa è anche la presenza dei volontari italiani nell’ambiente, nella tutela dei diritti, nell’assistenza, nella cultura e nello sport. Si occupano quindi di malati, di giovani, di donne, di bambini, di anziani, di disabili, di detenuti, di immigrati. Il tutto sotto il Patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (attualmente retto da Sacconi), che ha visto ridurre del 75% le proprie risorse in seguito all'approvazione della legge di stabilità votata alla Camera in 23 Dicemnre 2010.

In quella legge, Tremonti e il governo decidevano pesantissimi tagli ai fondi e aggiungevano un taglio del 75% ai fondi del 5 per mille, che avrebbero dovuto essere risorse aggiuntive ma in realtà in questi anni hanno rappresentato una forma di integrazione dei minori stanziamenti. 

I fondi del 5 per mille rappresentano il frutto delle libere scelte individuali effettuate dai contribuenti all'atto della dichiarazione dei redditi in favore di associazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale, associazioni e fondazioni di promozione sociale, enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, comuni di residenza e associazioni sportive dilettantistiche.

La legge di stabilità ha ridotto di un ulteriore 75% per il 2011, da 400 a soli 100 milioni erogabili ai destinatari. In pratica, di tutto quello che gli italiani destineranno al 5 per mille, lo Stato erogherà solo 100 milioni e tratterrà il resto per sè (why?). In questo modo il 5 per mille diventa in realtà inferiore all' 1,25 per mille. Se volessimo calcolare gli effetti di questa decisione possiamo pensare a quanti servizi alla persona e alla cittadinanza potrebbero venire a mancare. Da subito. 

 

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