venerdì 15 aprile 2011

Arrigoni, testimone per la Palestina

Un testimone della vita in Palestina. Vittorio Vik Arrigoni. Un ragazzo che una volta entrato a Gerusalemme ha capito che quella parte del mondo avrebbe fato il suo destino, qualunque esso fosse. Era ignoto il futuro ma troppo affascinante il presente per non rimanere lì con gli occhi di chi vuole a tutti i costi essere un testimone.
Non conoscevo la sua attività quotidiana a Gaza, avevo ascoltato alcuni suoi report e soprattutto la sua replica a Roberto Saviano apertamente schieratosi son "la verità israeliana". Da vecchio supporter dalla causa palestinese lo ammiro e lo ricorderò.

Era stato rapito da meno di 24 ore. Che Hamas sia intervenuta per recuperarlo dalla prigionia è un indizio, che i rapitori non abbiano atteso la scadenza del loro ultimatum fa sorgere il sospetto che la trattativa non sia mai stata messa in piedi (altrimenti perché uccidere l'ostaggio?). Erano consapevoli che l'autorità palestinese non avrebbe usato le buone maniere, mentre alla Farnesina che facevano? Salvare un pacifista alle volte significa farlo morire di solitudine.

VikIl massimo della stima e dell'affetto questo ragazzo italiano di 36anni lo sta ricevendo da Hamas, partito palestinese eletto nel 2007 ma non riconosciuto da Israele, e dal popolo arabo che ora accusa gli assassini di aver ammazzato un "amico del popolo palestinese". I comunicati di condoglianza scritti e pronunciati in Italia fanno parte del cordoglio automatico e ipocrita di tutti quelli che domani si saranno dimenticati di lui e del suo atto di testimonianza.

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