martedì 19 aprile 2011

Caso Lassini, il Pdl si lava le mani

''La mia candidatura a sindaco e' incompatibile con la presenza di Roberto Lassini nella lista del Pdl'' lo dice Letizia Moratti, sindaco di Milano e candidata del Pdl alle comunali del 15 maggio: 'Mi risulta - aggiunge il sindaco - che il partito stia ufficialmente chiedendo a Lassini il ritiro della sua candidatura''.  Fuori di metafora: caro amico, l'hai fatta fuori dal vaso, tu non sei Silvio che può sparlare dei giudici dalla sua poltrona di Premier, sei una mezza cartuccia che deve stare al suo posto. 
Milano, manifesti: "via le BR dalle Procure"
Così il signor Roberto Lassini, passato un weekend alla ribalta pubblica, si è visto recapitare una lettera da coordinatore del Pdl in Lombardia, Mario Mantovani, nella quale si chiede il ritiro della sua candidatura a consigliere comunale. Scrive Mantovani: "Lei certamente sa come nel nostro Paese, prima Forza Italia ed ora il Popolo della Libertà da anni si impegnano, a fianco del Presidente Berlusconi, per attuare una vera riforma della giustizia a favore dei cittadini. Ma quella da lei intrapresa non è la strada giusta e la provocazione da lei promossa, facendo riferimento alle Br, risulta essere inaccettabile e pertanto da respingere fermamente: noi siamo per la libertà e per il rispetto assoluto della persona e riteniamo che sia il confronto democratico l' unica sede per far vincere le nostre idee e realizzare le nostre speranze".

Mantovani parla a nome di Formigoni, Moratti e Berlusconi, spiegando (tra le righe) che il sovvertimento delle normali procedure giuridiche e legalitarie sarà attuato come da programma, ma seguendo l'iter di un "confronto democratico" nel quale sarà concesso al solo premier di cambiare le idee sul senso comune, offendere giudici, sospettare cospirazioni e aizzare le folle davanti ai palazzi di giustizia. Se lo fa qualcun'altro fa un gioco che non gli compete. Se stampi manifesti con su scritto "Via le BR dalle Procure" avrai anche fatto sorridere il Re, ma rischi di sporcare una campagna elettorale praticamente vinta. Impara a stare al mondo. Pivello!

La risposta di Lassini è stata promettente: "Se mi arrabbio ho tanto da raccontare. Quello slogan è forte, è vero, ma riprende quanto detto da Silvio Berlusconi sul 'brigatismo giudiziario' di certi magistrati". Reato d'opinione? Lassini ha spiegato di essere una vittima della giustizia (ai tempi di Mani pulite fece 50 giorni di carcere, subì un processo durato 5 anni da cui uscì pulito, n.d.r) e di sentirsi parte della battaglia di Silvio per la riforma della giustizia. Una provocazione o una vendetta. Anche lui è fatto a Sua immagine e somiglianza. Forse è pappagallismo ?

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