venerdì 1 aprile 2011

Derby tra ragazzi che devono crescere

Sono le facce del nuovo calcio italiano. In panchina ci stanno da poco, Allegri e Leonardo hanno avuto carriere diverse e destini incrociati. Se Leo non avesse avuto delle incompatibilità caratteriali con Re Silvio sarebbe ancora rossonero e starebbe cercando di migliorare i 69 punti della scorsa stagione. Magari mettendo d'accordo Ronaldinho con il resto della squadra. Allegri invece è l'uomo dal basso profilo. Meno esperienza di Ancelotti ma lo stesso modo di fare: Più campo che parole. Non ci è portato.

Giudicate voi la pretattica del suo secondo derby (il più difficile, all'andata l'Inter di Benitez non era squadra): "Bisogna pensare a domani pensando di fare risultato. E' una partita straimportante, ma lo e' piu' per loro che per noi'. Una tattica che nemmeno il più sciagurato Van Gaal. Perché Leo è proprio sulla testa che lavora, e vince, piuttosto si poteva evidenziare la discontinuità della difesa interista o puntare sull'assenza di Samuel, Lucio e Chivu. Probabile esordio nel derby di Milano per Ranocchia (con ritorno titolare di Cordoba). Però dice: "Il Milan deve giocare una partita tecnicamente valida senza concedere molti spazi. Non sarà decisivo Pato o Bateng, ma tutta la squadra"Il Milan vuole dimostrare di essere da scudetto,quindi molto italianamente punterà a fare risultato. Anche lo zero a zero rinvierebbe lo scontro. E per come è conciato il gruppo di Allegri andrebbe bene superare l'Everest e recuperare Ibra.


L'Inter vuole dimostrare la sua superiorità. Tenendo conto della sconfitta dell'andata, dello stato di forma-fortuna dimostrato dall'Inter nel 2011, i favoriti sono loro. "A livello psicologico - ha aggiunto il tecnico nerazzurro - il derby porta tanta energia, ma a livello matematico non e' decisivo'. Leonardo ha già vinto nel momento in cui è riuscito a conquistare l'ambiente Inter: è un dato di fatto che mi sono legato subito alle persone qui all'Inter, rifarei la scelta che ho fatto. Vincere il Derby sarebbe solo l'avvio di un finale di stagione che si prospetta bene. Tra i nerazzurri ci sono più giocatori che possono inventare la giocata decisiva e possiedono un grande spirito di collettivo, che nel Milan invece stenta ancora a dimostrarsi. Cassano, Ibra, Pato e Robinho sono quattro singoli. Eto'o, Snejider, Pazzini e Pandev sono un reparto avanzato già collaudato da Mourinho.

Un  derby così equilibrato e decisivo non lo si respirava dalle notti di Coppa Campioni del 2005.

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