martedì 12 aprile 2011

Fukushima, il Giappone getta la spugna

Oggi il governo giapponese ha innalzato l'allarme nucleare a livello 7, il livello assegnato a Cernobyl, nell’ormai lontano 1986. Fonti governative hanno comunque rassicurato la popolazione locale, e non solo, affermando che le emissioni radioattive registrate dall’inizio dell’incidente equivalgono solo al 10% di quelle misurate nel 1986 dopo la catastrofe presso la centrale situata in Ucraina. C'è da credergli ? 
Ma è dall’11 marzo scorso, che i sistemi di raffreddamento abituali dei reattori di Fukushima sono guasti. Questo ha comportato diverse esplosioni e fughe radioattive nell’atmosfera e nell’Oceano Pacifico. Circa 80.000 persone sono state evacuate in un raggio di 20 chilometri attorno alla centrale.

Nella centrale continuano a lavorare 50 persone, esposte alle pericolose radiazioni. Il loro compito è arduo, ma serve per salvare il paese. Un allarme li ha fatti allontanare solo per qualche ora, poi sono tornati per provare il tutto per tutto, per evitare una nuova Chernobyl, raffreddando le barre di combustibile nucleare dei reattori per evitare la fusione del nucleo. Intanto però le radiazioni si propagano per aria, acqua e terra. Senza che l'uomo possa porre un limite. 

L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha emesso un allarme di 'emergenza nucleare' per dieci regioni dello spazio aereo tra Giappone, Alaska, Russia, Cina, Corea del Nord e del Sud. In Koreaè piovuta pioggia radioattiva. Ci hanno chiesto di rimanere in casa se possibile noi maschi in età fertile e caldamente suggerito a donne incinte e bambini di non mettere il naso fuori dalle case. Lavare i panni appena rientrati e usare ombrelli grandi che coprano il più possibile.

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