martedì 19 aprile 2011

I ribelli libici in Italia: "Cooperazione e amicizia"

"Cooperazione e amicizia saranno offerti in primo luogo a Italia, Francia e Qatar, poi a Gran Bretagna e Usa'' e poi agli altri Paesi ''a seconda del sostegno dato fino ad oggi', queste le parole di Mustafa Abdul Jelil, Presidente del Consiglio Nazionale di Transizione libico, al termine dell'incontro con i rappresentanti dello stato italiano, Napolitano e Frattini.  

I ribelli libici schierati contro Gheddafi hanno scelto il nostro paese per mostrare il proprio volto al mondo, sono stati accolti in Quirinale dal Presidente della Repubblica che ha spiegato come l'Italia intende ''spiegare agli altri paesi europei e del mondo perché anche loro dovranno presto riconoscere il consiglio nazionale transitorio libico da cui nascerà la nuova Libia''.

Il consiglio transitorio libico ha garantito che ''tutti i trattati internazionali saranno rispettati, a cominciare dal trattato di amicizia italo libico che potra' continuare ad essere seguito quando le condizioni di sicurezza sul territorio lo permetteranno'' ha detto il ministro, aggiungendo che ''da qui iniziera' una fase di ricostruzione, rilancio e sostengono per tutta la Libia''. Con Gheddafi o senza saremo i partner della Libia del futuro.  

Chi è Mustafa Abdul Jelil ? Ministro della giustizia del governo Gheddafi dal 2007, il 27 febbraio 2011 ha ricevuto l'incarico di Segretario del Consiglio Nazionale Libico, sorto per assicurare una diplomazia internazionale ai comitati di ribelli nati a Bengasi. Il regime di Gheddafi ha promesso una taglia di 500.000 dinari (circa 270.000 euro) a chi lo catturerà e lo consegnerà; Al Jeleil è definito dal regime di Gheddafi una "spia". Il 23 febbraio 2011, intervistato dal quotidiano svedese Expressen, l'ex ministro ha ammesso le responsabilità dirette del colonnello Gheddafi nell'ordinare l'attentato al Volo Pan Am 103 nel 1988 che costò la vita a tutte le 259 persone a bordo e a 11 abitanti della cittadina scozzese di  Lockerbie.

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