venerdì 22 aprile 2011

Le Pulizie Pasquali della Capitale

Pulizie Pasquali per Gianni Alemanno nella sua Roma Capitale, questa mattina è stato abbattuto il campo rom di via dei Cluniacensi, a Casal Bruciato. 300 persone sono state identificate ed è stato chiesto loro di abbandonare le proprie baracche. Mentre le ruspe iniziavano i lavori di abbattimento di questo micro-accampamento nel V Municipio. Il 75esimo sgomberato a Roma dal 1 Aprile.

La politica del sindaco-manganello non sorprende ne fa notizia: se Roma deve accogliere migliaia di turisti per le festività di Pasqua e per la beatificazione di Wojtyla del 1 maggio, è bene allora allontanare i rom e gli immigrati per tenere la città pulita. Più facile di così. Solo che non tutti sono d'accordo con la strategia del pugno di ferro. La Comunità di Sant'Egidio ha fatto presente che "nella settimana santa e alla vigilia della beatificazione di Giovanni Paolo II, a Roma si vive una situazione dolorosa per rom e immigrati". Rimproverando alla guida cittadina una condotta non esattamente "cristiana". Secondo la comunità questo "È un segno grave di assenza di idee, di incapacità di visione, di errato messaggio alla cittadinanza che incoraggia chiusura e durezza immotivate".

'Il fatto che venga rifiutata l'assistenza vuol dire che molti non sono nelle condizioni disperate che Sant'Egidio si immagina, ma spesso fanno una scelta di carattere economico e non di disperazione'' è stata la risposta del sindaco. Il quale segnala la diminuzione del numero di rom in città: "visto il periodo pasquale alcune di queste persone tornano a casa loro perché non è vero che nessuno ha un posto dove stare ma molti hanno una casa nel paese di origine e vengono a Roma non perché sono disperati ma perchè pensano di avere un reddito maggiore, magari derivante da attività illegali".

Intanto l'astio cresce, i cittadini rumeni rifiutano l'accoglienza nei centri e i rimpatri sono solo un palliativo temporale, vista la possibilità di ritornare in Italia. Le persone sgomberate questa mattina hanno chiesto asilo alla chiesa di San Paolo, situata nei pressi del proprio campo. In quello che sa diventando un'occupazione della basilica, dove piano piano vene portato ciò che si è salvato dalle ruspe




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