lunedì 4 aprile 2011

L'ultimo pettegolezzo: Montezemolo flirta con Cacciari

Non per amore ne per affari. Piuttosto per far fuori Berlusconi. Sembra che Montezemolo sia (per l'ennesima volta) sulla soglia d'ingresso del mondo della politica.

Stavolta alle sue spalle non solo Casini e Fini, come già sappiamo da almeno un anno, ma il filosofo Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia e voce degli esuli del Pd. Un uomo fuori dal linguaggio della Seconda Repubblica. Legato ad una visione alta (e altra) dei partiti e della politica.

Sarebbero pronti a candidarsi insieme, in un ticket all'americana, il Manager sempre verde, in ballo da tre decenni tra finanza, industria e la Ferrari, insieme al Bolscevico professore di estetica. Troppa robba per l'Italia ? Di sicuro il desiderio di creare un soggetto politico alternativo è forte per entrambi. 

Cacciari cercò di lanciare il Partito del Nord-est per controbilanciare la Lega. Nel Pd non lo cagò nessuno. Deluso dall'evoluzione del Partito Democratico, annunciò l'abbandono della politica attiva dopo la conclusione del mandato di sindaco, nell'aprile 2010. In seguito presentò il manifesto Verso Nord, un'Italia più vicina, rivolto a quella parte di Italia che "non si riconosce né nel PD, né nel PDL e vuole una politica per il Nord diversa da quella attuata dalla Lega".



Che abbia risposto Montezemolo? All'ex leader di Confindustria la voce non manca, semmai è il tempismo che lascia dubbi. Ogni dieci mesi circa rispunta una sua nomination a Capo di Governo, poi sparisce. Si dice che abbia paura della macchina del fango, di cui è stata vittima la collega Marcegaglia. Quindi attende, senza sporcarsi le mani, che siano altri a liberare il campo. Magari Napolitano, sciogliendo le camere. Il suo sforzo è far trapelare qualche malumore tramite la propria fondazione.


Il Loro potenziale bacino elettorale? L'obiettivo è intercettare non sono gli scontenti del Pdl, della Lega e del Pd, ma quell'area ormai al 40 per cento che non va più a votare e non si riconosce nel bipolarismo italiano. Un impresa disumana, degna dei padri fondatori. Il loro ingresso nella competizione elettorale risolverebbe il problema del Pd, che sarebbe il primo ad accodarsi. Udc e Fli ci sperano, mentre per Vendola e Di Pietro a questo punto si aprirebbero le porte per un loro ticket. Nichi premier e Tonino vice: il contrappasso per i peccati di 20 anni di berlusconismo.  

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