Nell'ennesima giornata campale del nostro parlamento, le opposizioni extra parlamentari si danno appuntamento questa notte in Piazza Montecitorio per il "Democrazia Day" (comunque bisogna decidersi: o parliamo italiano o inglese mi sono stufato di riportare di certe cagate di titoli. n.d.r). Oggi si vota il "conflitto di attribuzione", cioè si deciderà a chi spetta giudicare il reato di concussione e sfruttamento dell prostituzione (minorile) del Premier.
Montecitorio sarà chiamato ad esprimersi sulla legge comunitaria 2010 con dentro la norma che amplia la responsabilità civile dei giudici. In coda, è prevista la ripresa dell'esame del Ddl sul processo breve, in cui è stato inserito il taglio dei tempi di prescrizione per gli incensurati.
Le associazioni promotrici sono Popolo Viola, Articolo 21 e Libertà e Giustizia, Move On Italiano. Si inizierà nel pomeriggio dalle 14.30 in poi con un presidio permanente in Piazza Montecitorio e alle 20.00 ci si spoterà in Piazza Sant’Apostoli (Roma).
Sono trascorsi 7 giorni dall'ultima difficile giornata parlamentare: insulti a portatori di handicap e ai loro assistenti, vaffa rivolti da ministri al Presidente della Camera, tessere parlamentari e cervelli lanciati nella follia, fischi e monetine all'uscita. Tutta roba che mette il sospetto che sia necessario tenere chiuso il Parlamento dal venerdì al martedì per evitare che ci si azzanni e ci scappi la tragedia.
In un Paese come il nostro le manifestazioni non ottengono mai abbastanza, farne una in più serve soprattutto a tenerci uniti nella rabbia e nella speranza, nella pazienza e nella foga di voler essere meglio rappresentati e guidati. Stare fuori per dare un segnale a quelli che rimangono dentro. O a casa. Per ripetere all'infinito che il potere è del popolo.
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