I due coordinatori pugliesi del Pdl Salvatore Di Staso e Lorenzo Amoruso con il sostegno di più venti parlamentari tra cui i salentini Cosimo Gallo, Vincenzo Barba, Rosario Giorgio Costa, Luigi Lazzari, Antonio Pepe e Ugo Lisi hanno replicato alle dichiarazioni dell'ex sottosegretario con un comuncato ufficiale nel quale si dice: "Le sue dimissioni, inopportune in un momento tanto difficile per il nostro Paese e per l’Europa intera, non cancellano certo l’emergenza”.
Avrebbe dovuto stare al suo posto come un bravo camerata e rispettare gli ordini del Governo. Le dimissioni sono state un atto di accusa al ministro Maroni. La Puglia aveva offerto la sua mano, il leghista si è preso tutto il braccio. Quasi 2500 migranti sono stati trapiantati a Manduria e Bari. Per poi essere lasciati liberi di scappare appena possibile.
La sua posizione è chiara: "La gestione dell'emergenza è stata in parte condizionata da una questione di carattere ideologico, la linea del Foera di Ball, il cui corollario, per me inaccettabile, finora è stato: tutti al Sud !!!”.
Un arma anche contro Vendola? Un dietrologismo che spunta dopo aver ascoltato i commenti di alcuni cittadini della provincia di Taranto, sembra che questo protagonismo pugliese non sia stato ben accetto. E sono in tanti a prendersela con il Presidente. Che il governo abbia deciso di passare la patata bollente al nuovo paladino della politica?
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