lunedì 11 aprile 2011

Un giorno da Caimano

Silvio si presenta in tribunale per la seconda volta in un mese e l'evento speciale viene festeggiato con almeno 200 persone. Non è chiaro se siano tutti pagati o solo tutti ben disposti a tifare per Silvio, anche di lunedì mattina (?). Però uno ammette alle telecamere di RaiNews24 di essere il giardiniere di Arcore. Questi 'tifosi' preparano un piccolo palco su cui salgono a parlare alcuni deputati e amministratori Pdl in attesa della fine dell'udienza. Portano anche le casse e mettono su il cd con "Meno male che Silvio c'è". 
Berlusconi in tribunale, claque dei fan "I soldi a Ruby? Perché non si prostituisse"
L'effetto è surreale, ricorda la scena finale del film di Nanni Moretti con l'imputato che scende dalle scale e incita i suoi alla rivolta contro il "regime dei magistrati".  All'uscita il comizio può aver luogo. Il Silvio in carne e ossa parla al microfono. 'Vi ringrazio del sostegno e della fiducia che mi date, vi assicuro che me la merito tutta'' dice. Non fa nessuno riferimento al dibattimento tenutosi all'interno del Palazzo di Giustizia di Milano. Processo Mediaset (reato di frode fiscale nella compravendita di film e diritti televisivi per Mediaset) in piedi dal '76 (dice lui stesso).

Parla dei processi che verranno e di Ruby alla quale lui passava dei soldi per "impedirle di prostituirsi". Che è un idea in fondo: se nel prossimo decreto anti prostituzione si inventasse un reddito garantito per ogni donna, la prostituzione sarebbe scongiurata.

Il premier ha detto ai giornalisti di aver "passato una mattinata surreale, ai limiti dell'inverosimile, una perdita di tempo paradossale". A una domanda su una possibile condanna in questo processo, il premier ha risposto: "Macché condanna! Nemmeno per sogno, c'é una magistratura che lavora contro il paese. E' stato gettato fango incredibile che viene su di me che in fondo sono un signore ricco, ma che viene su tutto il paese".". 


Un giorno da Caimano, sarà l'aria di primavera ma questo sembra più convinto che mai. E di folli convinti si è riempita l'Italia.  



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