sabato 30 aprile 2011

"Il mio amico Silvio Berlusconi ha commesso un crimine"

Autorizzando i bombardamenti italiani sulla Libia "il mio amico Silvio Berlusconi ha commesso un crimine"
. E' l'accusa lanciata da Muammar Gheddafi nel suo discorso di stamani alla tv di Stato libica. A 9 mesi esatti dalla firma del Trattato Italo-Libico, firmato per farci perdonare i nostri trascorsi colonialistici. 

"Avete commesso un crimine - dice il rais rivolgendosi all'Italia celebrando il 96/o anniversario della battaglia di Gardabiya contro gli italiani -, l'ha commesso il mio amico Berlusconi, l'ha commesso il Parlamento italiano. Ma ci rendiamo conto che non esiste un Parlamento in Italia, né tanto meno la democrazia. Solo l'amico popolo italiano vuole la pace".

Gheddafi sta cercando di sobbilarci ? Però ne capisce più lui che Bossi, Calderoli e Tremonti messi insieme. E sa che può spaventarli facilemente, basta dire: "La guerra in Libia sarà trasferita anche nei territori italiani". E quelli iniziano a tremare come il loro elettorato. 

Lampedusa, presentata la campagna di rilancio turistico

"Questa sarà per Lampedusa sicuramente la miglior stagione turistica degli ultimi anni" dice la responsabile del turismo Michela Brambilla mentre espone (a Roma) il piano di rilancio per l'isola ai piedi d'Europa. "Gli sbarchi? Un capitolo chiuso". Peccato che poche ore dopo sono arrivate sull'isola quattro imbarcazioni con a bordo oltre mille migranti. Doveva esserci anche il premier Berlusconi, ma è stato sostituito alla fine dal portavoce Paolo Bonaiuti.
Il piano prevede dei buoni vacanza e degli spot che andranno in onda su mediaset intitolati "Magia Italia". A cui si aggiungeranno "aerei a tariffe ridotte e un accordo con agenzie di viaggio e tour operator per lanciare offerte promozionali per i clienti italiani e stranieri". Le fasi del rilancio dell'isola prevedevano lo svuotamento del centro di accoglienza per poi ripartire con la promozione del turismo. "Garantiamo che Lampedusa è una destinazione d’eccellenza, per le sue bellezze naturali, artistiche e culturali". 

Bonaiuti ha solo aggiunto: "Molti italiani non possono sapere che bellezze nasconda Lampedusa; mostrare la meraviglia dell'isola e' la prima cosa da fare affinche' gli italiani che non la conoscono, che sono certamente tanti, possono sapere quali bellezze conservi". Scusandosi per l'assenza del premier impegnato in 'riunioni operative'. Peccato che il flusso di migranti non sia finito e continuino le guerre dall'altra parte del Mediterrano. Magari il "Magic Italy in Tour" lo fanno già i tunisini alla ricerca di ospitalità: Catania, Crotone, Bari, Manduria e se resistono li mandiamo a Padova. 
Il "Magic Italy in Tour" è lo strumento promozionale che il Ministro del Turismo e il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Le eccellenze nel campo della arte, della creatività e dell’enogastronomia dei nostri territori vengono esposte nelle piazze di 19 città d'Europa. In una "accogliente struttura modulare sarà aperta al pubblico e composta da un moderno ed elegante truck multifunzione e da alcuni gazebo disposti intorno alla piazza come vetrina del made in Italy". Da Oslo a Lisbona. Esportiamo turismo. 

venerdì 29 aprile 2011

Renzi vs Sindacati, ecco il nuovo Tafazzi della sinistra

Che sia di sinistra non è certificato, ma Matteo Renzi è sindaco di Firenze eletto con il Pd. In campagna elettorale gli fecero gioco i problemi giudiziari sulla Cittadella Viola e altri rapporti tra Salvaore Ligresti e gli assessori della giunta. Lui rinunciò alla presidenza della Provincia e si candidò, stravincendo.

La sua genesi è nell'antipolitica, e in questo somiglia moltissimo a Silvio, cui l'ometto piace. Giovane, con la risposta pronta. Cattolico e ex boy scout. Da quando Renzi è sindaco ne avevamo sentito parlare per le provocazioni e le rottamazioni verso la segreteria del Pd. Nelle ultime settimane, la sua idea di tenere aperti i negozi l'1 maggio ha raccolto solo rifiuti. Lui scrive e approva l'ordinanza e i commercianti insorgono. Non è un obbligo tenere aperti i negozi ma la Firenze che lavora non vuole sentirsi dire che questa è una "soluzione alla crisi". Sono entrati in scena i sindacati e i commercianti hanno addirittura organizzato uno sciopero per l'1maggio (idem a Milano).

Renzi oggi ha scritto una lettera alla cittadinanza: ''dopo le polemiche per i negozi aperti il primo maggio e' iniziata una contrapposizione sindacale molto piu' forte del solito che ha provocato lo sciopero di un'ora alla prima dell''Aida' del Maggio Musicale Fiorentino ieri sera, e poi lo sciopero in Ataf, c'e' l'agitazione al teatro della Pergola. Perche' se uno fa un'ordinanza a Firenze nelle aziende fiorentine scattano le ripicchine e gli scioperini?''.

Perché l'1 maggio è una festa per tutti gli italiani, sentita o non sentita, se è sacro il lavoro e se la repubblica si fonda su di esso, allora è sacrosanta anche la festa dei lavoratori. E poi proprio un sindaco del Pd si mette a fare un'ordinanza tanto impopolare? Fosse stato Gentilini a Treviso ci avrebbero fatto una mozione alle Camere, invece nel suo stesso partito nessuno dà un appoggio a Renzi. Così impara a rottamare.

Ecco il nuovo leader, il Tafazzi 3.0. Il Renato Pozzetto che serve per catturare le simpatie dei giovani.

Fuoco amico su Tremonti

Guarda un po sta stampa comunista ! 




Si vota sulla missione in Libia

Il 3 maggio in Parlamento si voterà il finanziamento alla missione in Libia. L'operazione ha cambiato metodi e tutti  i partiti vogliono prendere le misure al si dato da Berlusconi a Sarkozy. Così è stata approvata la mozione del capogruppo del Pd Dario Franceschini sulla ratifica delle Camere.


Un brivido sulla schiena per la maggioranza. Basta ascoltare Radio Lega, Castelli ieri diceva che il "governo barcolla", Bossi dice che “Stop ai raid o può capitare di tutto”Matteo Salvini, europarlamentare e consigliere comunale a Milano, oggi rilancia: “Se prevarranno i no, non c’è più maggioranza”. Sarà che anche Tremonti non è convinto ("Non ci sono soldi") e che Berlusconi non "voleva disturbare", il governo su questa sciagurata operazione di guerra non solo non ha avuto idee chiare, ma rischia di non avere futuro. Sentire la De Girolamo o Lupi parlare di "operazioni mirate ma non di bombardamenti" è solo il sintomo della confusione interna alla destra italiana. Guerrafondaia e violenta nei toni, sedata però dai sondaggi pre-elettorali. Dovrebbero trovare lo spin-doctor che inventò il sintagma "guerra umanitaria" e metterlo a lavorare sul serio.



 Nel Pd nessuno ha proposto una linea alternativa. Lo si doveva fare nei primi giorni, prima di votare l'annessione alla missione ONU. Siamo in mano a gente senza carattere e senza prospettive, se non quelle personali. Intanto i nostri missili hanno iniziato a fare il loro mestiere e gli americani ci ringraziano pubblicamente.

Draghi tra Bce e Tremonti

L'Europa porta Draghi dalla sua parte, l'attuale governatore della Banca d'Italia riceve la pubblica stima dei maggiori paesi europei  e si avvicina all'incarico di Presidente della Banca Centrale Europea. Ieri erano manifesti l'appoggio di Francia, Spagna, Portogallo, Belgio e Lussemburgo. Oggi anche Angela Merkel per la Germania pone il proprio assenso alla candidatura.

La carica è importante, per il potere e il prestigio (è nella zecca della Bce che nasce l'Unione Europea). E anche il governo italiano è più che favorevole. Togliersi dalle scatole l'unico possibile presidente di un consiglio tecnico. Come con Prodi, la storia del "vattene in europa" suona funzionale al far si che in Italia non cambi nulla. 

Prima di partire però Draghi ci lascia una tabella di marcia. La detta a tutti e si augura che Tremonti la esegua. 
1) Per giungere al pareggio di bilancio nel 2014 come previsto dal Def del governo serve una riduzione delle spese del 7% in termini reali. (spese della casta e burocrazia, n.d.r)

2) Un'accelerazione nelle politiche di liberalizzazione e per la concorrenza in grado di assicurare nel settore trasporti significativi guadagni di produttività. Le infrastrutture secondo Draghi, "sono uno dei fattori che limitano la crescita e la produttività della nostra economia, accrescendo i costo per le imprese e i lavoratori" oltre a "disincentivare nuovi insediamenti produttivi". (creare e riparare le infrastrutture)

3) In Italia "il sistema degli appalti risulta ancora caratterizzato da un'elevata frammentazione. Alcune caratteristiche delle procedure di selezione dei contraenti privati espongono le amministrazioni a rischi di collusione e corruzione oltre che di frequenti e inefficienti rinegoziazioni dei contratti". (combattere la corruzione,livello strutturale)

giovedì 28 aprile 2011

Grazie Mura, sono tre anni che lo dico !

"Continuo a notare impressionanti analogie fra Mourinho e Berlusconi: l'unica differenza è che Mou non ha ancora parlato di arbitri comunisti 5..." Mourinho però tira in ballo l'Unicef e diciamo che i catalani hanno su di lui lo stesso effetto che i magistrati fanno su Silvio. Quando qualcosa non va è colpa del "rumore dei nemici".

Mura e Smorto sul blog sportivo di Repubblica sono chiari sul comportamento di Mourinho: egocentrico e provocatorio proprio come il nostro premier. Un attore che vuole riflettori solo per lui, ma che rifiuta le critiche e ancor di più le sconfitte. Almeno nelle attività discorsive e comunicative i due prodotti sono identici. Forse i due non hanno la stessa passione per le manette, ma parlano di colleghi e rivali con lo stesso spregio delle regole. Come quando Mourinho viene espulso e si siede sul primo gradino della tribuna, a 5 metri dal suo vice allenatore. Ricorda l'editore Silvio che molla Il Giornale al fratello, Mediaset al figlio e il Milan a Galliani.


 E poi ci si ritrova sempre a parlare di loro, come un’ossessione, come una calamita, consperanza o inquietudine. Sono seduttori carismatici.Eanche per questo è facile detestarli. Molti italiani hanno cominciato a ragionare di Mou con un po’ di sangue freddo solo quando se ne è andato in Spagna. Accadrebbe lo stesso con il Cavaliere. Qualcuno in effetti ci spera.

Baffetto sfida il Cavaliere: se perdi a Milano vai a casa

Massimo D'Alema rispunta dall'oblio per rimettersi a dialogare con Silvio. L'amico rivale di sempre, l'unico che concesse a Silvio credito politico, torna alla ribalta e pungola il premier. Chissà se quello se ne accorgerà.

D'Alema non parla per il Pd, forse parla per la sinistra intera, visto che ha scelto La Repubblica per concedere una lunga intervista. In effetti è fin troppo obbiettivo nelle sue freddure:

1)"Non ha più la maggioranza parlamentare: se l'è dovuta comprare".

2) sull'attualità: "Persino un presidente francese in forte difficoltà come Sarkozy si può permettere di venir qui a svillaneggiare il governo. L'Opa di Lactalis su Parmalat, lanciata proprio nel giorno del bilaterale Italia-Francia, è ai limiti dello sfregio. Ma è ovvio che questo accada: il Paese è privo di un governo".

3) "La verità è che questo centrodestra naviga a vista. L'unica bussola sono gli interessi personali di Berlusconi: i processi, gli affari, le donne". 

Per Baffetto c'è la possibilità di vincere, e se io fossi un elettore del Pd mi gratterei scaramanticamente. D'Alema e C. sono simili alla Juventus di questi tempi: ogni volta che si parla di scudetto (o di Champions) perdono. Baffetto però snocciola il meglio del suo politichese quando giunge la domanda delle domande: Ma qual è l'alternativa a Berlusconi? "È evidente che il nodo che dobbiamo sciogliere è gigantesco: qui non si tratta solo di liberarsi di Berlusconi, ma di uscire dal berlusconismo, e da una certa idea di bipolarismo malato. Il centrosinistra da solo non basta, anche se ora forse sarebbe in grado di vincere le elezioni. Ormai ci è richiesto uno sforzo più ampio, e un progetto-Paese che guardi a un orizzonte più largo". E il leader ? "Il berlusconismo ci ha precipitato in una sorta di presidenzialismo di fatto, con tutti i suoi riti e i suoi miti. Noi non stiamo cercando un candidato per le presidenziali. Non dobbiamo scegliere un altro "uomo della provvidenza". 

Bersani rimane il leader, dietro cui si muovono gli strateghi. Il segretario è impegnato in una campagna elettorale periferica, al contrario di Re Silvio che punta tutto su se stesso per poi spartire il regno i feudi ai suoi legionari. Voi sapete come si chiama il candidato sindaco di Napoli, di Torino o Cagliari per il Pdl? Sono strategie, un altro referendum pro o contro la sua persona e la sua leadership. Il che fa molto reality e poco società. E proprio sugli esiti di  questo referendum D'Alema è fiducioso. Pensano alle sceneggiate fatte a Napoli con la monnezza e a Milano con l'Expo, gli elettori potrebbero votare altro. E una speranza, per ora l'unico Presidente del Consiglio che si è giocato il posto sulle amministrative è stato proprio D'Alema. Silvio al suo posto non avrebbe fatto lo stesso.  

mercoledì 27 aprile 2011

e grazie a Dio arriva Messi !

Leonel Messi decide al Bernabeu e la sceneggiata decade. Scusate se definisco la partita teatrale, ma il modo in cui le rivali hanno interpretato el Classico è cosa rara. Si sono guardati per un tempo, il Real Madrid non giocava e il Barca trotteggiava con Mascherano e Pique a fare melina. Si Melina ! 45 minuti per sciogliere gli animi? No, quelli si fanno caldi appena finisce, con Pinto (secondo portiere del Barcellona) espulso per aggressione al collo ad un collaboratore di Mourinho. 

Si registra però la buona giornata di tutti gli attaccanti di Guardiola, Villa Vs Marcelo e per Alves-Di Maria sono duelli a parte, Pedro le prende in tutti i modi e in certe partite bisogna portare a casa la pellaccia. Messi e Xavi hanno al solito spiegato con quale principio si gioca al calcio: "ti dico io dove farti segnare". Nel Real la difesa è spostata a centrocampo, con Lass e Pepe a fare i rompitutto. Ma non c'è uno schema che vada in porto. Tolti i flipper e i rimpalli, il Barca ha tenuto palla per il 71%. 

La ripresa il Madrid sta tutto nella parlata di Mourinho e Casillas nel tunnel, con il portiere che volge le spalle alla camera impicciona. Che Mourinho avesse preteso più calma? Adebayor al posto di Ozil, ti ricordi che esiste quell'egoista di Ronaldo e poi scatta la corrida. Si fanno ammonire tutti per falli più o meno veri. Ammetto che non avrei fischiato il gamba tesa di Pepe, non mi sembrava sulla caviglia ma sul pallone. Bastava il giallo? Pepe è espulso e quelli della panchina dicono "Why card?". Perché ammonisci? Solo che lo fanno per 2 minuti buoni e rompono anche me che guardo la tv. Le partite perdono di gusto quando arrivano le caciare, e anche mistr Manette non è esente da colpe. Lo mandano dietro la staccionata, come l'alunno in castigo. E lui prende pure appunti strategici. Mourinho presta la faccia alle telecamere, mentre i suoi iniziano a subire il ritmo del Barcellona. Quando Guardiola indovina Afellay la partita finalmente si sblocca. Il pallone torna importante. 
e grazie a Dio arriva Messi, giunto in terra per realizzare ogni sogno di un tifoso. Segna di rapina e poi si regala l'ultima maratona vincente. 4 bianchi superati e portiere battuto con un tocco di suola in caduta. un gesto irripetibile. come questo ragazzo. che la palla gli arriva allo stinco e controlla la biglia sapendo di poterla mai perdere. Leon uno dei pochi miracoli ancora possibili. 

Se mi butto sotto un treno creo interruzione di servizio?

Una donna di 33 anni di Sogliano Cavour (Lecce) ha tentato di suicidarsi, lanciandosi sotto un treno delle Ferrovie Sud Est in transito sulla tratta che collega Soleto a Zollino. Ma grazie all’abilità del macchinista che ha fatto in tempo ad arrestare la corsa della motrice evitando di investirla, la donna è salva. La 33enne, scampato il pericolo, si è alzata dai binari e si è allontanata, salendo a bordo della sua auto che aveva lasciato in sosta poco distante. Rintracciata dai carabinieri, è stata denunciata per interruzione di un pubblico servizio.


Io multerei due uomini che si baciano in un parco

Ikea punta sulle coppie gay ma Giovanardi non gradisce

Interpellato durante il programma radiofonico di Giuseppe Cruciani su Radio 24, il sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo ha commentato la pubblicità di Ikea sulla famiglia omosessuale già oggetto di polemiche nei giorni scorsi:

«Il problema è quando c’è l’esasperazione e ci si mette nelle piazze e nei giardinetti: si tratta di decoro pubblico. Io multerei due uomini che si baciano in un parco»

Sulla stessa pubblicità, il sottosegretario alla famiglia Giovanardi aveva detto che questa pubblicità offende la nostra Costituzione. Perché ci tocca assistere a tutto ciç?

In Parlamento arriva il "testamento biologico"

Con una lettera di Silvio ai parlamentari del Pdl si apre un nuovo capitolo dell'agenda parlamentare. Un'altro inutile capitolo del governo di Berlusconi IV, bravo a campare e decretare su cose di nessuna utilità. La prossima legge ad minchiam o senza senso, scegliete voi, riguarderà il "testamento biologico". Scritto a piacimento di cattolici teodem, pronti a vedere una figlia vegetare per secoli pur di non concedere libero arbitrio a lei e ai suoi genitori.

Queste facce da culo, che bombardano la Libia nelle stesse ore in cui dicono di voler "difendere la vita", procederanno alla solita legge italiana della quale non si capisce nulla. Una legge tenuta in cassetto dal febbraio 2009. Ideata in 3 giorni per impedire che "una sentenza mandasse a morte una ragazza". Come dice Berlusconi: «sul fine vita non si dovrebbe legiferare e anch'io la penserei così se non ci fossero tribunali che, adducendo presunti vuoti normativi, pretendono in realtà di scavalcare il Parlamento e usurparne le funzioni».

Per mettervi l'anima in pace su come andrà a finire la storia vi riporto uno stralcio della lettera ai parlamentari scritta da Silvio: "Noi liberali, cristiani, socialisti, riformisti, credenti di fedi diverse e non credenti, noi moderati, insomma, siamo convinti che la libertà, bene prezioso, non possa arrivare a negare la vita. Ti chiedo dunque, ancora una volta impegno e partecipazione, sicuro che, come sempre, saprai conciliare l'etica della convinzione con quella della responsabilità, così come accade quando si è di fronte a scelte e a decisioni importanti". Votare l'immunità dai processi o l'immunità dalla morte non fa differenza, è solo routine. 

Sathya Sai Baba, se ritorni vieni a trovarmi

Eterno ragazzo degli anni '70. Un sorriso appena annunciato che è diventato familiare anche a me, che l'ho conosciuto il giorno del suo funerale. Capelli crespi, lunghi e gonfi come Jimmy Hendrix. Una faccia da palcoscenico. Avrebbe potuto imbonire chiunque con le sue lezioni di umanità e non di religioneIl Principio dell'Amore è la più grande forza di coesione che unisce tutte le pratiche spirituali, tutte le religioni, tutte le fedi, tutte le scritture, tutte le filosofie".

Più guardo le foto di questo signore indiano e più mi chiedo come fanno certe figure a sopravvivere nel nostro tempo. Poi leggo di milioni di fedeli riuniti, di funerali di Stato in India e di oltre 2000 centri educativi sparsi per il mondo che portano il suo nome: Sathya Sai Baba. Non era sacerdote di alcuna religione, parlava della sua vita come di un messaggio e i media lo seguivano in cerca del prossimo miracolo. I devoti parlano di lui come di un'Avatar, il  Grande Istruttore incarnazione di Dio (si dice che Sathya Sai Baba incarnasse Shiva e Shakti, il Padre e la Madre). 

Ha portato l'acqua nei paesi dove non c'era, ha costruito ospedali e scuole, ha sempre considerato l'Umanità intera come il valore supremo per cui lavorare: "Il lavoro non va inteso come mezzo per l’acquisizione di agi materiali ma come strumento per servire al meglio l’uomo e la società". Per lui pensiero, parola ed azione funzionano in consecutio:"Le parole non fanno i Valori Umani. Esprimete il vostro pensiero, ma poi mettete in pratica quanto avete pensato e detto" .

Ha fondato un sistema educativo scolastico che comprendente tutti i livelli, dove insieme ai programmi ministeriali vengono impartite lezioni di vita basate su 5 valori, da lui chiamati Valori Umani: Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non-Violenza. Immaginatevi un'ora di religione in cui vi si spiega: "C'è una sola religione: la Religione dell'Amore. C'è una sola casta: la Casta dell'Umanità. C'è un solo linguaggio: il Linguaggio del Cuore. C'è un solo Dio: Egli è onnipervadente". Si dice che avesse capito di essere la reincarnazione di un profeta morto 8 anni prima di lui, e ne prese il nome. Se il suo karma dovesse tornare a manifestarsi vorrei proprio conoscerlo.  



 


martedì 26 aprile 2011

Il Protocollo Gheddafi da applicare alla Siria

Se pare normale attaccare la Libia per sedare le violenze di piazza, perché nessuno chiede lo stesso trattamento per la Siria? Dobbiamo fare a gara di numeri? Credo di non essere abbastanza cinico per ragionare di guerra di questo modo.

Arresti, retate nei quartieri, manifestazioni represse nel sangue. Sono capi d'accusa che il Presidente siriano Bashar al-Asad (figlio di Hafiz al-Asad che ha mantenuto il potere dal 1970 sino alla sua morte nel 2000) condivide con gli amici Gheddafi, Ben Alì e Mubarak. Già spodestati da una marea risorgimentale che non ha confini nazionali, un onda generazionale che rivoluziona e abbatte dal basso le istituzioni più forti. Cioè queste faccie da Ancient Regime. Sultani, colonnelli e figli di sultani.


Gheddafi potrebbe far finire i bombardamenti ridistribuendo i suoi averi, facendo comunque ricca la sua gente. E non perdendo che la metà del suo patrimonio. Queste però sono fantasie da storia ottocentesca. Qui si fa la guerra con i missili pilotati a distanza, si mandano i piloti a pattugliare e a seminare pallottole su ogni "situazione sospetta". Si fa la guerra senza ammettere di farla, dice benissimo Tettamazzi. Persino il ministro della difesa dice che non sono bombardamenti. Ma dall'aereo che lanci volantini come D'Annunzio? Questa noncuranza è terrificante, una droga che gira rapida come la cocaina per le strade. Una droga per conformisti, perciò richiestissima.

Se applicassero il protocollo Gheddafi alla Siria e alle altre situazioni presenti nel medio-oriente si aprirebbe il più grande fonte di guerra della storia. E questo lo sanno tutti, non bisogna per forza stare nel Consiglio di sicurezza dell'ONU per capirlo. Eppure la semplicità con cui ci spiattellano la non-guerra è paranormale, inizio a capire cosa hanno passato gli americani dal 2001 in poi. E spero che non abbia vinto anche da loro questa capacità di parlare delle operazioni di guerra reali come fossero fasi di un videogames.

venerdì 22 aprile 2011

7 Maggio, Million Marijuana March in Rome



DEDICATA A TUTTE LE VITTIME DEL PROIBIZIONISMO, MASSACRATE DI BOTTE IN GALERA O ANCORA PRIMA DI ARRIVARCI. 

La Struttura Delta si è schierata con Lassini

Quando parlano i Struttura Delta mi viene da pensare: sarebbe più dignitoso per loro che ci fosse davvero questa "regia occulta", perché altrimenti sarebbero solo dei fenomenali paraculi.

Il caso Lassini è più complicato di quanto possa parervi. Questo dice le stesse cose del Premier (magistrati brigatisti), lo scrive sui manifesti e li attacca per Milano. Viene pubblicamente ripreso, in primis dal Presidente della Repubblica. Poi dalla candidata a sindaco Letizia Moratti, che dichiara la sua incompatibilità con certe "dichiarazioni" (le medesime del suo capo partito, n.d.r). Lassini si becca la platea, subisce la gogna come un Cristo che porta la croce delle sue idee e del suo passato di imputato. Tutti gli dicono di non parlare e Lui si eclissa. Poi però le notizie su di lui non si fermano, la Santanchè litiga con la Moratti. Cruciani alla Zanzara esprime il suo voto per Lassini, idem Sallusti su Il Giornale.

Allora mi viene il sospetto, che il silenzioso Silvio di questi giorni abbia messo a disposizione il suo arsenale comunicativo per quest'uomo ? Che sia la contropartita per la sua esposizione ? Se non fosse un film ci sarebbe da crederci, come si dice: "Chi non aspetta l'inaspettabile, non conoscerà mai la verità".    

Beatify-Buisness

Pace all'anima sua, Giovanni Paolo II è stato il Papa dell Comunicazione e sarà il Santo del Marketing. Un leader di massa che unisce e incorpora migliaia di fedeli. O più cinicamente, di clienti.

Souvenir, oggetti sacri, immagini fino ai viaggi organizzati low-cost per i pellegrini. E poi penne e orologi con l'immagine di Giovanni Paolo II, Hotel abusivi, sistemazioni illegali, attivita' alberghiere senza nessun requisito, tariffe gonfiate. Tutto fa marketing e il marketing serve a "fare cassa". Anche l'amore cristiano, la faccia e gli occhi celesti di Papa Karol Wojtyla. 


I controlli disposti dalla Questura di Roma in previsione della beatificazione di Giovanni Paolo II hanno riguardato il settore dell'accoglienza dei turisti e ha portato a ventidue licenze sospese, sei attività chiuse e oltre 300 mila euro di sanzioni . Inoltre, in questi giorni a Roma sono stati sequestrati  dai militari della Guardia di finanza migliaia di oggettini contraffatti. Per esempio, sono stati rinvenuti in località Tor Bella Monaca dei souvenir patacca (penne e orologi da tavolo) in una misura di cinque milioni e mezzo di pezzi, che avrebbero potuto fruttare 15 milioni di euro se messi sul mercato in occasione della beatificazione. 

E' il "Il business della fede" che da secoli frutta alla Chiesa vaticana ricchezze e potere. Diffondendo un prodotto (l'amore, la fede) in migliaia di punti vendita (le diocesi,le parrocchie) con un simbolo (la croce) e un testimonial (Jesus). Un apparato simile a quello di holding. Nel quale l'evangelizzazione ha lo stessa importanza della vendita e alla conquista di nuove quote di mercato. Lo scrive anche Bruno Ballardini, pubblicitario e autore di "Gesù e i saldi di fine stagione" nel quel si spiega anche come Ratzinger abbia dovuto anticipare la beatificazione di Giovanni Paolo II, morto solo nel 2005, per salvare l'appeal della Chiesa. 

Le Pulizie Pasquali della Capitale

Pulizie Pasquali per Gianni Alemanno nella sua Roma Capitale, questa mattina è stato abbattuto il campo rom di via dei Cluniacensi, a Casal Bruciato. 300 persone sono state identificate ed è stato chiesto loro di abbandonare le proprie baracche. Mentre le ruspe iniziavano i lavori di abbattimento di questo micro-accampamento nel V Municipio. Il 75esimo sgomberato a Roma dal 1 Aprile.

La politica del sindaco-manganello non sorprende ne fa notizia: se Roma deve accogliere migliaia di turisti per le festività di Pasqua e per la beatificazione di Wojtyla del 1 maggio, è bene allora allontanare i rom e gli immigrati per tenere la città pulita. Più facile di così. Solo che non tutti sono d'accordo con la strategia del pugno di ferro. La Comunità di Sant'Egidio ha fatto presente che "nella settimana santa e alla vigilia della beatificazione di Giovanni Paolo II, a Roma si vive una situazione dolorosa per rom e immigrati". Rimproverando alla guida cittadina una condotta non esattamente "cristiana". Secondo la comunità questo "È un segno grave di assenza di idee, di incapacità di visione, di errato messaggio alla cittadinanza che incoraggia chiusura e durezza immotivate".

'Il fatto che venga rifiutata l'assistenza vuol dire che molti non sono nelle condizioni disperate che Sant'Egidio si immagina, ma spesso fanno una scelta di carattere economico e non di disperazione'' è stata la risposta del sindaco. Il quale segnala la diminuzione del numero di rom in città: "visto il periodo pasquale alcune di queste persone tornano a casa loro perché non è vero che nessuno ha un posto dove stare ma molti hanno una casa nel paese di origine e vengono a Roma non perché sono disperati ma perchè pensano di avere un reddito maggiore, magari derivante da attività illegali".

Intanto l'astio cresce, i cittadini rumeni rifiutano l'accoglienza nei centri e i rimpatri sono solo un palliativo temporale, vista la possibilità di ritornare in Italia. Le persone sgomberate questa mattina hanno chiesto asilo alla chiesa di San Paolo, situata nei pressi del proprio campo. In quello che sa diventando un'occupazione della basilica, dove piano piano vene portato ciò che si è salvato dalle ruspe




giovedì 21 aprile 2011

Caso Ciancimino, al Giornale già inzuppano il biscotto


Sempre pronti a dare addosso, è la lezione di giornalismo 3.0 che scorgo oggi su Il Giornale on line. Neanche 12 ore che Ciancimino viene bloccato e accusato di falso (aver aggiunto un nome alla lista originale di suo padre) e sul web spunta questo titolo riguardante l'"oracolo" Massimino.

Il figlio di Don Vito, considerato la gola profonda sulla trattativa tra stato e mafia (vedi, la Saga del papello) è testimone attendibile per molte Procure dentro e fuori la Sicilia. Nel 2010 aveva consegnato ai magistrati una lista di nomi redatta da suo padre, nella quale compariva De Gennaro il capo della polizia all'epoca dei fatti. Anche lui avrebbe saputo o partecipato alla trattativa con Riina? Era quello che volevano sapere gli inquirenti, che però stamattina hanno ricevuto una perizia su quel foglio di carta che stabilisce che il nome di De Gennaro è stato scritto dopo gli altri. Che sia stato aggiunto dallo stesso Massimo Ciancimino? Il superteste oggi è stato fermato dalla polizia prima di imbarcarsi sul volo per Parigi dove avrebbe voluto svolgere le vacanze di Pasqua, il fermo è stato richiesto per evitare un suo allontanamento dall'Italia.

La vicenda non è chiusa, apre solo un'altro capitolo dei misteri d'Italia, non la pensano così al Giornale, dove scrivono : "Santoro e Lerner smentiranno tutto con la stessa forza con cui hanno diffuso le “verità” dell’oracolo Ciancimino? Staremo a vedere". Dalle mie parti si chiama "inzuppare il biscotto".  

Pennacchi, il "fasciocomunista" che Strega

C'è un volto nuovo nella politica italiana, non farà il politico, per ora mette il suo nome a favore di una lista civica, "Pennacchi per Latina". Entra in Futuro e Libertà, appoggia la lista del Pd contro il candidato del Pdl e de La Destra. Ma chi è Antonio Pennacchi ? 61 anni, ex-operaio con l'oratoria da sindacalista e scrittore venuto alla ribalta troppo tardi. Nel 2010 pubblica Canale Mussolini, romanzo sulla bonifica dell'Agro pontino, vincendo la 64ª edizione del Premio Strega, il Premio Acqui Storia come "romanzo storico dell'anno" ed arriva finalista al Premio Campiello. Il romanzo conquista gran parte della critica e sale in testa alle classifiche di vendita.

Vegono fuori anche le sue vecchie produzioni, tra cui spicca il romanzo autobiografico Il Fasciocomunista, vita scriteriata di Accio Benassi. Il suo passepartout per la politica. "Se il '900 è finito e le ideologie sono cadute, non capisco perché non si possono fa' ragionamenti nuovi" dice nella conferenza stampa di presentazione della lista alla Camera dei Deputati. Mettendosi a riflettere sul liberal capitalismo: "il fatto che sia l'unica ideologia rimasta non è significa che sia la migliore" perché "sfruttare un bambino di 13 anni in gulag non è diverso da sfruttarne uno in Pakistan".

Il suo compito a destra? Ricostruire un pensiero forte collettivo. Senza giocare nel proprio cortile condominiale. Sfida gli eredi del fascismo che sono con Berlusconi: "il Duce avrebbe mandato il Cavaliere al confino, altro che tre televisioni..." e propone la sua sparizione di valori nel centrodestra: "Noi abbiamo lo Stato al di sopra dell'individuo, la giustizia sociale e la bonifica (cioè la ridistribuzione delle terre dai ricchi ai poveri). Le leggi razziali e la guerra le lascio a Gasparri e vaff..."

Sarà la storia di Latina Littoria, di una delle più importanti ricostruzioni dell'Italia unita. Sarà che il personaggio si presta bene all'ars retorica e che rispetto a Granata e Bocchino fa un figurone, è diventato uno dei intellettuali di spicco della campagna elettorale 2011. Uno da giocarsi come arma segreta. Gli stessi giornali e giornalisti di destra hanno voluto prendergli subito le misure: chi lo definisce l'Aldo Busi di Fli, un "fomenta popolo". Chi solo un finto fascista, perché parla di popolo con le parole di Mao. Si avvicina più ad un insegnante, che cita Dante a memoria e ti parla della sua vita come fosse la storia del mondo, e dovrebbe dare ripetizioni a chi fa politica senza idee.

mercoledì 20 aprile 2011

Mancini alla Juve, anche Moggi è favorevole

Quando parla lui trequarti dei tifosi juventini tacciono. Aspettano il verbo e apprezzano ogni cosa del loro Direttore. Anche il fatto di averli mandati in B, altro che Guido Rossi...E ora che c'è da scegliere il futuro allenatore della Juventus, il popolo bianconero si fiderà di Big Luciano?

Roberto Mancini alla Juve? "Mancini ha fatto quello che in tanti non hanno fatto: rivedere i concetti che ha espresso. Con lui non ho una grande amicizia, ma lo conosco perché ci siamo parlati spesso. Quando si sceglie un allenatore si va a guardare la bravura e Mancini potrebbe andar bene. Se lo prenderei alla Juve? Sì, lo prenderei". Queste le parole spese a Radio Kiss Kiss da Moggi. 

Un suggerimento o la spinta a fare qualcosa? La Juve è ferma da 3 anni. Il dopo Ranieri è stata una serie di scelte frettolose e prive di progettualità. Ferrara, Zaccheroni e oggi Del Neri hanno bruciato ogni briciolo di fiducia riposta in loro. E l'arroganza di Luigi Del Neri nel gestire il flop della squadra e del suo modulo tattico hanno generato non pochi mugugni. Anche il fatto di mettere alla porta Buffon, quando è lo stesso allenatore ad essere sull'uscio di casa con la valigia pronta, è sembrata una caduta di stile. Non degna di un allenatore di prima fascia. 

Marotta e Paratici sembrano non poter scegliere, fanno mercato ma non sanno ancora quale allenatore mettere alla guida del gruppo. Ieri Marotta aveva detto di "voler migliorare anche l'area tecnica", che fosse un indizio? Contemporaneamente il nome di Mancini spunta come un fungo. Per storia e carriera non è uno juventino, anzi. Nel 2007 festeggio lo "scudetto pulito" dell'Inter, con la Signora in serie B. I tifosi gliela faranno passare? 
E proprio per questo che l'intercessione di Moggi sembra più di una battuta. L'uomo che in Lega nessuno ha avuto il coraggio di radiare veramente (mai ratificata la sentenza sportiva) potrebbe anche diventare il nuovo consigliere di Andrea Agnelli, rimanendo ufficialmente fuori dalla società.  

Oria, alle comunali con il "partito del Pilu"

Ad Oria, nel Brindisino, un nuovo partito si candida per il rinnovo del consiglio comunale. Si chiamerà P.I.L.U. Ma attenzione, il «Pilu» in questione non ha nulla in comune con le politiche dell’onorevole Laqualunque. È viceversa l’evocativo acronimo di «Persone libere, indipendenti e unite». 


C’è anche il simbolo: un cespuglio verde e peloso ammantato di fascia tricolore. Mentre sulla scheda elettorale i cittadini troveranno un logo più convenzionale: sagome bianche su fondo viola, più i colori del comune.
 
Il promotore del movimento è Franco Arpa, 55enne poliziotto pensione. Attivo come blogger e da tempo alla ricerca di un modo per entrare in politica: "Da tempo, con degli amici, avevamo intenzione di scendere in politica, ci mancava soltanto un’idea utile a catalizzare l’attenzione della gente". Quindi saputo del successo del film invernale di Antonio Albanese hanno deciso di presentarsi alle comunali del proprio paese con una lista civica dal nome provocatorio: "Il partito "ti lu pilu" mi è sembrata subito un’idea geniale, con qualche modifica che correggesse il tiro e facesse subito capire che si trattava di sarcasmo, sullo sfondo di un progetto serissimo, quindi ci siamo inventati l’acronimo, Pilu sta per Persone indipendenti libere e unite". 

La Lista PILU - si legge nel manifesto del partito - condanna fermamente e prende le distanze da qualsivoglia pratica clientelare e dai tradizionali proclami elettorali dei cosiddetti partiti tradizionali; s’impegnerà a evitare di lasciarsi coinvolgere in sterili polemiche pseudo politiche e proporrà scelte amministrative e politiche del tutto libere. E De Santis ? Forse voterebbe per voi. 

Sfruttano i clandestini, 9 arresti in Salento

9 arresti sono stati eseguiti questa mattina a Lecce su ordine del Tribunale di Lecce e dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Si tratta di 5 cittadini italiani,  un ghanese, una cubana, un marocchino e uno spagnolo. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione e al mantenimento in schiavitù, estorsione, favoreggiamento della condizione di clandestinità. Oltre che di truffa aggravata nei confronti dello Stato.


Gli arrestati lavoravano per una società italo-spagnola di impianti fotovoltaici, avrebbero assunto alle dipendenze della loro societa' cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno, favorendo la loro permanenza irregolare sul territorio dello Stato, occupandoli in condizione di asservimento. Altre 6 persone (4 spagnoli e 2 colombiani) sono ricercate con le medesime accuse. Gli impianti e le attrezzature della società iberica, che ha 17 impianti in Salento, sono stati posti sotto sequestro.

Fidel abdica: "non pensavo di vivere cosi a lungo"

Fidel Castro ha lasciato ufficialmente il Comitato centrale del partito, al suo posto è stato eletto primo segretario del partito il fratello Raul Castro. Il leader cubano rinuncia alla sua ultima carica istituzionale. Aveva assunto l'incarico il 16 febbraio 1959, in seguito alla cacciata di Batista e alla vittoria dei rivoluzionari, per cederla formalmente nel 2006 quando i suoi problemi di salute lo avevano costretto a cure intensive.

 
Il 18 febbraio 2008, con un messaggio apparso sul sito di Granma (l'organo di informazione del  Partito comunista cubano), Fidel Castro ha rinunciato alle cariche di Presidente del Consiglio di Stato e Comandante in capo, affidando il governo al fratello Raúl Castro;

Ora, il Lìder maximo, tornato nella pena disponibilità delle sue facoltà intellettive, vuole gestire la fase di transizione verso la nuova Cuba. Scegliendo le persone che guideranno l'isola verso l'economia di mercato e la libera concorrenza. Una sorta di "aggiornamento" del socialismo, come cercano di spiegare i vertici del partito, tutt'altro che delusi dai 50 anni di rivoluzione al potere. Fidel ha appoggiato la proposta del fratello Raul di limitare a due periodi da cinque anni i mandati politici presentata da Raul sabato scorso durante l'inaugurazione del congresso del partito. Il futuro di Cuba inizia con un capo carismatico che cede al trascorrere degli anni, che lascia il potere al suo lignaggio ma non preclude nulla ai suoi concittadini. Lascia un buon livello d'istruzione e un modello di sanità pubblica che neanche gli USA possiedono.

Forse i cubani cercheranno di uscire dal paese cartolina che sono ora (sempre il secondo paese più visitato dei Caraibi), con le auto d'epoca e i racconti dei vecchi donnaioli. Spero per loro che non vengano colti dall'idiozia del benessere, tipica del mondo occidentale: consumista e utopica più di un regime socialista.


martedì 19 aprile 2011

Scudetto elettorale: Faremo l'italia come il Milan

 "Faremo diventare l' Italia come il Milan" questo diceva Berlusconi nel 1994.
Dopo anni di successi e sconfitte, il lustro che la squadra rossonera porta al Presidente Berlusconi è ancora forte. E a maggio a Milano si vota. 

Proprio nei giorni della campagna elettorale milanese, Re Silvio torna in campo, parlando della squadra e di Allegri. Ha dichiarato di volere uno stadio con il suo nome, come Santiago Bernabeu presidente del Real Madrid di Puskas e Di Stefano. L'uomo con cui è solito paragonarsi: "Ha vinto meno di me" diceva. Salvo poi fare i conti: Bernabeu aveva ottenuto 26 trofei in 11 anni, Silvio è fermo a 16 in 21 anni. 

Poi ha messo in atto la suggestione Cristiano Ronaldo: "Se vuole può venire" (???). Il tutto mentre a Milano il derby ha prosciugato la voglia di competere, l'Inter ha perso tutto in 2 gare, il Milan ha visto stopparsi anche l'ultima rivale (il Napoli) e potrà giocare le ultime 5 giornate, senza Ibra e Pato, con sei punti da amministrare sulla seconda.    

E da settembre che sento parlare di "scudetto elettorale", e quando al mio ritorno dalla Spagna ho scoperto che il Milan aveva preso in lising Ibra, Boateng e Robinho ho pensato che effettivamente quest'anno dovevano vincere. Dopo il Triplete di Moratti nel 2010, Silvio non poteva lasciare che altri si prendessero il primato sulla città. Ieri si è lasciato andare ad una barzelletta sull'Inter, ha elogiato Mourinho per "Tituli Zero" e ha spigato il suo legame con i Moratti: "L'anno scorso gli abbiamo fatto vincere tutto". 

Lui guarda i sondaggi, sa che a Milano non si può perdere ma si deve stravincere. Per questo è importante la festa scudetto il 15 Maggio, giorno delle elezioni, quando alle ore 20e45 il Milan ospiterà il Cagliari. E potrebbe avere la matematica certezza della vittoria.    

Caso Lassini, il Pdl si lava le mani

''La mia candidatura a sindaco e' incompatibile con la presenza di Roberto Lassini nella lista del Pdl'' lo dice Letizia Moratti, sindaco di Milano e candidata del Pdl alle comunali del 15 maggio: 'Mi risulta - aggiunge il sindaco - che il partito stia ufficialmente chiedendo a Lassini il ritiro della sua candidatura''.  Fuori di metafora: caro amico, l'hai fatta fuori dal vaso, tu non sei Silvio che può sparlare dei giudici dalla sua poltrona di Premier, sei una mezza cartuccia che deve stare al suo posto. 
Milano, manifesti: "via le BR dalle Procure"
Così il signor Roberto Lassini, passato un weekend alla ribalta pubblica, si è visto recapitare una lettera da coordinatore del Pdl in Lombardia, Mario Mantovani, nella quale si chiede il ritiro della sua candidatura a consigliere comunale. Scrive Mantovani: "Lei certamente sa come nel nostro Paese, prima Forza Italia ed ora il Popolo della Libertà da anni si impegnano, a fianco del Presidente Berlusconi, per attuare una vera riforma della giustizia a favore dei cittadini. Ma quella da lei intrapresa non è la strada giusta e la provocazione da lei promossa, facendo riferimento alle Br, risulta essere inaccettabile e pertanto da respingere fermamente: noi siamo per la libertà e per il rispetto assoluto della persona e riteniamo che sia il confronto democratico l' unica sede per far vincere le nostre idee e realizzare le nostre speranze".

Mantovani parla a nome di Formigoni, Moratti e Berlusconi, spiegando (tra le righe) che il sovvertimento delle normali procedure giuridiche e legalitarie sarà attuato come da programma, ma seguendo l'iter di un "confronto democratico" nel quale sarà concesso al solo premier di cambiare le idee sul senso comune, offendere giudici, sospettare cospirazioni e aizzare le folle davanti ai palazzi di giustizia. Se lo fa qualcun'altro fa un gioco che non gli compete. Se stampi manifesti con su scritto "Via le BR dalle Procure" avrai anche fatto sorridere il Re, ma rischi di sporcare una campagna elettorale praticamente vinta. Impara a stare al mondo. Pivello!

La risposta di Lassini è stata promettente: "Se mi arrabbio ho tanto da raccontare. Quello slogan è forte, è vero, ma riprende quanto detto da Silvio Berlusconi sul 'brigatismo giudiziario' di certi magistrati". Reato d'opinione? Lassini ha spiegato di essere una vittima della giustizia (ai tempi di Mani pulite fece 50 giorni di carcere, subì un processo durato 5 anni da cui uscì pulito, n.d.r) e di sentirsi parte della battaglia di Silvio per la riforma della giustizia. Una provocazione o una vendetta. Anche lui è fatto a Sua immagine e somiglianza. Forse è pappagallismo ?

I ribelli libici in Italia: "Cooperazione e amicizia"

"Cooperazione e amicizia saranno offerti in primo luogo a Italia, Francia e Qatar, poi a Gran Bretagna e Usa'' e poi agli altri Paesi ''a seconda del sostegno dato fino ad oggi', queste le parole di Mustafa Abdul Jelil, Presidente del Consiglio Nazionale di Transizione libico, al termine dell'incontro con i rappresentanti dello stato italiano, Napolitano e Frattini.  

I ribelli libici schierati contro Gheddafi hanno scelto il nostro paese per mostrare il proprio volto al mondo, sono stati accolti in Quirinale dal Presidente della Repubblica che ha spiegato come l'Italia intende ''spiegare agli altri paesi europei e del mondo perché anche loro dovranno presto riconoscere il consiglio nazionale transitorio libico da cui nascerà la nuova Libia''.

Il consiglio transitorio libico ha garantito che ''tutti i trattati internazionali saranno rispettati, a cominciare dal trattato di amicizia italo libico che potra' continuare ad essere seguito quando le condizioni di sicurezza sul territorio lo permetteranno'' ha detto il ministro, aggiungendo che ''da qui iniziera' una fase di ricostruzione, rilancio e sostengono per tutta la Libia''. Con Gheddafi o senza saremo i partner della Libia del futuro.  

Chi è Mustafa Abdul Jelil ? Ministro della giustizia del governo Gheddafi dal 2007, il 27 febbraio 2011 ha ricevuto l'incarico di Segretario del Consiglio Nazionale Libico, sorto per assicurare una diplomazia internazionale ai comitati di ribelli nati a Bengasi. Il regime di Gheddafi ha promesso una taglia di 500.000 dinari (circa 270.000 euro) a chi lo catturerà e lo consegnerà; Al Jeleil è definito dal regime di Gheddafi una "spia". Il 23 febbraio 2011, intervistato dal quotidiano svedese Expressen, l'ex ministro ha ammesso le responsabilità dirette del colonnello Gheddafi nell'ordinare l'attentato al Volo Pan Am 103 nel 1988 che costò la vita a tutte le 259 persone a bordo e a 11 abitanti della cittadina scozzese di  Lockerbie.

Piromane alla Sagrada Familia

Questa mattina circa 1.500 turisti sono stati evacuati dalla cattedrale di Barcellona, nome completo in catalano Temple Expiatori de la Sagrada Família (Tempio espiatorio della Sacra Famiglia), dopo che un' allarme incendio era stato fatto scattare da un piromane confusosi tra i turisti.


L'uomo, di 55 anni, faceva parte di un gruppo in visita e, secondo alcuni, era un frequentatore abituale della parrocchia. Sarebbe entrato nella sacrestia ed all'improvviso avrebbe dato fuoco ad abiti talari ed altri paramenti sacri, provocando fiamme che sono arrivate fino alla navata centrale della basilica. A bloccarlo sono stati i turisti che facevano parte del suo stesso gruppo.

Subito in azione i vigili del fuoco che hanno diretto le operazioni di evacuazione. La basilica è ancora in fase di costruzione (con impalcature evidenti) dal 1886, è stata consacrata nel 2010 da Papa Benedetto XVI. Verrà ultimata nel 2026. Curiosa coincidenza: anche le tavole progettuali del celebre architetto Gaudì andarono distrutte durante la guerra civile spagnola nel 1936. 

lunedì 18 aprile 2011

Il Giornale contro Tettamazzi: "Omelie ad personam"

Dionigi Tettamazzi, arcivescovo di Milano, forse voleva parlare da bravo cattolico ai suoi fedeli. Si è ritrovato a parlare da "comunista giustizialista" e quasi quasi lo prendono per amante della Boccasini. Il fatto che il cardinale di Milano parli di guerra, giustizia e povertà, basta a porlo in contrasto con la cultura politica di Berlusconi e quindi un nemico in vista delle elezioni a sindaco di Milano. Lo scrive Sallusti sul Giornale. 


Ecco le frasi sotto accusa: “Perché ci sono uomini che fanno la guerra, ma non vogliono si definiscano come guerra le loro decisioni, le scelte e le azioni violente? Perché molti agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni? Perché tanti vivono arricchendosi sulle spalle dei paesi poveri, ma poi si rifiutano di accogliere coloro che fuggono dalla miseria e vengono da noi chiedendo di condividere un benessere costruito proprio sulla loro povertà?”.

Il Cardinale ha anche ricordato Vittorio Arrigoni, dicendo: «Il suo sacrificio sia d’esempio per vincere ogni egoismo». 

Lecce: Filobus entro il 31 luglio (o niente !)

Comunicazione ufficiale da Parte del Ministero al Comune di Lecce: il Filobus nel capoluogo salentino dovrà essere attivato entro il 31 luglio: «Dopo ben 1450 giorni di ritardo - si legge - durante i quali il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha ripetutamente sollecitato il Comune all'attivazione del servizio del filobus è giunto l’invito ultimativo della Commissione di Alta Vigilanza ad avviare il servizio entro il prossimo 31 luglio pena la revoca del finanziamento e l’informativa alla Procura della Corte dei Conti».

E' un'ultimatum quello che arriva da Roma, dopo le sollecitazioni di molti politici locali (di area d'opposizione) presso la commissione trasporti. Potrebbe essere un altro episodio della diatriba tra governo cittadino (il filobus fu approvato da Adriana Polibortone alla fine del suo mandato da sindaco e prima della campagna elettorale per Paolo Perrone, n.d.r) e uomini dell'opposizione. Ballano 23 milioni di euro spesi per impiantare i pali e stendere i fili elettrici sul cielo di Lecce. I vagoni Van Holl-Vossloh Kiepe (nella foto), filobus di ultima generazione “Euro quattro” prodotti tra il Belgio (per i motori) e la Germania (per le componenti elettriche) siano ponti e funzionali, non sono mai stati consegnati. Ai turisti non resta che spiegare che quelle appese ai pali sono "le ragnatele di Spiderman". 


Grande Fratello: era ora di finire !!!

A Mediaset sono tutti pronti a festeggiare: bottiglie di spumante, perizomi griffati e una comitiva di ragazzi nigeriani per Signorini. Stamane un Ansa riporta tutti i numeri e i record di questa undicesima edizione del reality che ha cambiato la televisione italiana. Finalmente si chiude !

Per Canale 5 "é motivo di orgoglio anche aver raddoppiato in cinque anni il numero delle puntate (erano 14 nel 2007 e nel 2008; 16 nel 2009; 20 nel 2010, 27 quest'anno) garantendo alla rete un grande successo editoriale e commerciale. Il vincitore si porterà a casa 300mila euro. Più i compensi giornalieri.


Dopo 27 puntate e in 6 mesi, 183 giorni di reclusione e 4.392 ore. 263.520 minuti. 15.811.200 secondi di telecamere attive su 35 concorrenti. Erano 16 la prima sera, ne sono subentrati 19. Con 4 eliminazioni per blasfemia. Alcuni ripescaggi (anche delle edizioni precedenti), centinaia di lacrime e chili e chili di cazzi degli altri ! Sin dalla prima sera. Quest'anno i concorrenti sono anche stati continuamente informati di quello che succedeva fuori dall'ambiente asettico della casa, potendo vedere e parlare con parenti ed ex mariti. Giusto per aumentare la possibilità di litigare.


Mediaset dichiara che i dati d'ascolto sono positivi, contraddicendo le malevoli voci che parlavano di continui flop (ricordate la concorrenza con "Vieni via con me" di Fazio-Saviano). Il programma è stato seguito da una media di 5 milioni di persone, che il Lunedì sera rinunciano a pensare davanti alla Marcuzzi (con gli anni vicina alla seminfermità mentale) e si svegliano solo per proteggersi dal veleno sparato da Signorini. L'uomo in meno del giornalismo italiano. La voce del pettegolezzo.

Delle persone che sono passate per la casa non ho voglia di parlare, spero restino umani anche loro.

Parmalat, assolte le banche

I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano hanno assolto le quattro banche estere imputate per la legge 231 in relazione al reato di aggiotaggio per il crack della Parmalat. Assolti anche i manager per i quali era stata chiesta una condanna a 1 anno di carcere. 

Secondo i giudici Morgan Stanley, Bank of America, CitiGroup e Deutsche Bank, le quattro banche estere imputate nel processo milanese sul crack Parmalat, non hanno commesso il reato di "aggiotaggio informativo" e non lo hanno fatto neppure i cinque dirigenti e funzionari degli stessi Istituti di Credito, finiti sul banco degli imputati con l'accusa di aver dato false comunicazioni al mercato per 'gonfiare' il titolo Parmalat oltre il proprio reale valore di mercato.

Il verdetto del tribunale di Milano è una doccia fredda anche per i circa 30 mila risparmiatori che erano rimasti beffati dall'acquisto di bond Parmalat e che, nella speranza di ottenere un risarcimento, si erano costituiti parte civile.

sabato 16 aprile 2011

Caro Silvio, Io avevo i professori comunisti

Parlando alle mamme italiane, oggi Re Sole ha voluto ribadire il suo pensiero sulla scuola pubblica. Come se non fossero state chiare le soluzioni del suo governo: tagli alla spesa e alla possibilità di migliorare.

L'uomo che in 15anni di governo ha inaugurato solo l'ateneo della Cepu pensa che i genitori oggi possono scegliere liberamente "quale educazione dare ai loro figli e sottrarli a quegli insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi dal quelli della famiglia". Scegliere se pagare una scuola paritaria o iscrivere i figli alla scuola pubblica. Spendendo comunque di tasca propria per libri scolastici, buoni mensa e carta igienica. 

Forse un genitore puntiglioso facendo due conti affiderà la figlia ad una scuola privata, con 3 insegnanti assunti a chiamata, 8 compagni di classe e 5 ore di nullafacenza in aula. Uscita alle 13 e niente compiti a casa. E poi non c'è il rischio di incappare in un insegnante comunista...che ti toglie la libertà ! Pensare che a scuola una volta si insegnava la disciplina. Vallo a spiegare a uno che si faceva pagare dai compagni per farli copiare. A me, alle medie, lo chiedevano con i pugni. 

Poi al Liceo mi sono imbattuto in un paio di quei prof comunisti che dice il premier, il prof di matematica era quello che faceva tremare tutti con la sua presenza, ci disse che eravamo "l'aborto delle sua carriera". Quello di Latino e Storia era il più seducente di tutti nella retorica, ma si dimostrò la peggiore delusione umana. Quella che si sentiva più alta in grado era la prof di inglese, coordinatrice della mia classe e mia acerrima nemica. Come entrava in aula mi veniva un senso di fuoco a livello della trachea, era una specie di panico. Io però o esplodevo in lacrime o me la mangiavo di parole. Inventavo balle su balle. Voleva vedere i miei genitori, "non possono mai, "sono in banca anche il sabato". E via ore di nulla, non faceva lezione: spettegolava !!! Amava quel momento in cui noi pendevamo dalle sue notizie sull'ultimo litigio del Preside. O sull'attrito con le altre sezioni, o gli altri licei della città, diceva : "questo è un liceo di serie A". Se aveva professori come lei di certo no. 

Poi capitava di litigare con una prof per il semplice fatto di non ridere alla sue barzellette. Era una prof napoletana di filosofia, molto erudita ma brutta e racchia come poche, pretendeva di essere speciale e raccontare aneddoti storici era il suo modo per conquistarci. Quando però le parlavi in maniera critica cambiava sguardo e metteva in mostra la sua permalosità. Ecco perché quando sento le barzellette stupide ho un rifiuto inconscio, chiunque le racconti. 

Non penso che queste esperienze siano rappresentative, io ho imparato a rifiutare le autorità anteposte. Sono io che scelgo le mie autorità e le influenze che voglio seguire. Ma altri avrebbero potuto reagire diversamente, coi come avreste risposto ad una prof che vi dice "io il tuo cervello lo metterei in un vasetto"? Non era un complimento. Non mi ha spinto ad andarmene, ne a mollare gli amici e compagni che mi stavano intorno ed erano l'unica cosa che contava. 18 teste una diversa dall'altra, che imparavano a farsi un fegato così. giusto per allenarsi alla vita vera... 

La scuola è formativa perché ti costringe a stare al mondo, rimanendo incubato in una istituzione che è nata per educarti. In cui il figlio del ricco è compagno di banco del povero. E tutte le intelligenze hanno le stesse possibilità di dimostrarsi. Perché se un'intelligenza rimane sola, appassisce. Piantata con le altre, mette radici. 


 Silvio vuole la libertà anche a scuola: "Libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente - dice - e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori". Lo dice come se parlasse delle galere di Stato. E i professori riuscissero a farsi ascoltare dai ragazzi. E un'altro mondo lontano da lui che cerca di fare a sua immagine. Cosa ne sa uno di 75anni delle aule di una scuola elementare? Ma soprattutto cos'è questo "contrario"? Ce lo spiattelli una volta per tutte: vuole insegnare a evadere le tasse e a creare città satellite con i soldi del riciclaggio? 

In fine, se il Boss dice che a scuola ognuno è libero, da domani, sarà concesso palpare la maestra sotto le mutandine ?

Thyssen, dirigenti condannati per omicidio volontario

Torino, la Corte d'assise ha condannato Harald Espenhahn, amministratore delegato della Thyssen, a 16 e sei mesi; Gerald Priegnitz, Marco Pucci, Raffaele Salerno e Cosimo Cafuerri a 13 anni e 6 mesi e Daniele Moroni a 10 anni e 10 mesi. I giudici hanno accolto in toto le richieste dei magistrati, confermando l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale per l'amministratore delegato e quella di cooperazione in omicidio colposo per gli altri manager. 

L'azienda è stata condannata a un milione di euro di sanzione pecuniaria, all'esclusione da contributi e sovvenzioni pubbliche per sei mesi e al divieto di farsi pubblicità per sei mesi. La multinazionale dell'acciaio è stata chiamata in causa come persona giuridica.

Nell'incendio della Thyssenkrupp di Torino, il 6 dicembre 2007 rimasero uccisi 7 operai. Un episodio che ha cambiato la sensibilità nazionale nei confronti delle morti bianche (ma non ha posto fine alla catena di morti sul lavoro, l'ultimo sabato scorso alla Saras) e ha permesso alla procura di contestare per la prima volta un'accusa capace di scuotere le coscienze degli imprenditori: l'omicidio volontario con dolo eventuale. 

La difesa parla di sentenza obbligata, risultato del clima vissuto per tutto il processo penale. Le vittime tornano a credere nella giustizia. Il significato principale è però, come scrive Gallino su Repubblica di oggi, rivolto ai datori di lavoro: per cui ogni dirigente o imprenditore che non si occupa e preoccupa a sufficienza della sicurezza dei dipendenti sui luoghi di lavoro incorre in una colpa grave.

venerdì 15 aprile 2011

16 aprile, Record Store day 2011

Quarta edizione del Record Store Day, il festival intenazionale del disco in vinile. Per l'occasione i negozi di dischi di tutta Italia sono predisposti ad ospitare gli amanti dell'ascolto analogico.

 
Questo è l'unico giorno in cui tutti i negozi di dischi di proprietà indipendente si fondono con gli artisti per celebrare l'arte della musica. Vinyl  in edizione speciale, versioni CD e vari prodotti promozionali sono realizzati in esclusiva per il giorno e centinaia di artisti negli Stati Uniti e in diversi paesi in tutto il mondo offriranno apparizioni speciali, spettacoli,performance e altro ancora

Si apre la caccia per i collezionisti e per i cultori del disco. Il medium musicale per eccellenza. Sconti permettendo...

U.S.A Roma, DiBenedetto nuovo presidente

E' attesa per le ore 18 italiane la comunicazione ufficiale dell'acquisto dell A.S Roma da parte di Thomas De Benedetto.  Imprenditore statunitense, 60 anni, origini italiane e discreta esperienza nel mondo dello sport: è proprietario di una quota di minoranza dei Boston Red Sox in virtù della sua partecipazione in Fenway Sports Group, società di ampio respiro internazionale cui fa capo anche il pacchetto di maggioranza del Liverpool F.C.


Lo accompagnerà in questa esperienza romana un gruppo di amici: "Tutti imprenditori o manager di successo, con le risorse economiche necessarie per questa operazione - ha fatto sapere nei giorni scorsi - E tutti affascinati da questo progetto. James Pallotta, uno dei proprietari dei Boston Celtics di basket, metterà a disposizione le sue competenze sportive, ha già valutato attentamente le potenzialità del club. Michael Ruane vanta una carriera di successo nei fondi di investimento e nel settore immobiliare, sarà coinvolto soprattutto nel progetto del nuovo stadio. Richard D'Amore è un esperto dei new media e servirà a sviluppare quel settore".

Per la prima volta un club italiano passa a una proprietà a maggioranza estera. Della Newco che rileverà la società e farà l’opa, gli americani avranno il 60%, Unicredit il 40%. Ci vorrà almeno un mese prima di rendere operativa la nuova società, a metà maggio quindi le prime decisioni sul futuro della squadra.

Arrigoni, testimone per la Palestina

Un testimone della vita in Palestina. Vittorio Vik Arrigoni. Un ragazzo che una volta entrato a Gerusalemme ha capito che quella parte del mondo avrebbe fato il suo destino, qualunque esso fosse. Era ignoto il futuro ma troppo affascinante il presente per non rimanere lì con gli occhi di chi vuole a tutti i costi essere un testimone.
Non conoscevo la sua attività quotidiana a Gaza, avevo ascoltato alcuni suoi report e soprattutto la sua replica a Roberto Saviano apertamente schieratosi son "la verità israeliana". Da vecchio supporter dalla causa palestinese lo ammiro e lo ricorderò.

Era stato rapito da meno di 24 ore. Che Hamas sia intervenuta per recuperarlo dalla prigionia è un indizio, che i rapitori non abbiano atteso la scadenza del loro ultimatum fa sorgere il sospetto che la trattativa non sia mai stata messa in piedi (altrimenti perché uccidere l'ostaggio?). Erano consapevoli che l'autorità palestinese non avrebbe usato le buone maniere, mentre alla Farnesina che facevano? Salvare un pacifista alle volte significa farlo morire di solitudine.

VikIl massimo della stima e dell'affetto questo ragazzo italiano di 36anni lo sta ricevendo da Hamas, partito palestinese eletto nel 2007 ma non riconosciuto da Israele, e dal popolo arabo che ora accusa gli assassini di aver ammazzato un "amico del popolo palestinese". I comunicati di condoglianza scritti e pronunciati in Italia fanno parte del cordoglio automatico e ipocrita di tutti quelli che domani si saranno dimenticati di lui e del suo atto di testimonianza.

giovedì 14 aprile 2011

Lecce, Oncologia pediatrica senza medici

Il reparto di Oncologia pediatrica dell’ospedale 'Vito Fazzì di Lecce è a corto di organico. Lo scrive il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, all’assessore della Regione Puglia alle politiche della salute, Tommaso Fiore, chiedendo un suo intervento: "i piccoli degenti ricoverati sono costretti ad aggiungere allo scompenso creato dalle malattie di cui soffrono il malessere determinato dalle carenze del reparto”. Un altra patata bollente nel gioco del riordino ospedaliero, ma un caso evidente di sanità dimenticata. 

Per ovviare in qualche modo alla cronica situazione emergenziale, è stata creata l’associazione 'Per un sorriso in piu”, che raggruppa i genitori dei piccoli e che provvede anche con forme di autofinanziamento alle necessità.La donazione dell’associazione alla Asl Lecce per l’assunzione a tempo determinato di due medici è finora di 37.352,54 euro. 

"Dal 2006 ad oggi, l’unità operativa di Oncoematologia ha subito un notevole incremento diventando un punto di riferimento fondamentale e inevitabile per le province di Lecce, Brindisi e Taranto per la diagnosi e la cura dei bambini affetti da oncoemopatie (lucemia e tumori solidi fino il trapianto di midollo osseo, n.d.r). I pazienti, peraltro, giungono non solo dal territorio jonico-salentino ma anche dal resto della Puglia e alcuni addirittura dalla vicina Albania, grazie ad un progetto di cooperazione finanziato dalla Regione” chiude nella sua nota il Sindaco di Lecce