sabato 16 aprile 2011

Caro Silvio, Io avevo i professori comunisti

Parlando alle mamme italiane, oggi Re Sole ha voluto ribadire il suo pensiero sulla scuola pubblica. Come se non fossero state chiare le soluzioni del suo governo: tagli alla spesa e alla possibilità di migliorare.

L'uomo che in 15anni di governo ha inaugurato solo l'ateneo della Cepu pensa che i genitori oggi possono scegliere liberamente "quale educazione dare ai loro figli e sottrarli a quegli insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi dal quelli della famiglia". Scegliere se pagare una scuola paritaria o iscrivere i figli alla scuola pubblica. Spendendo comunque di tasca propria per libri scolastici, buoni mensa e carta igienica. 

Forse un genitore puntiglioso facendo due conti affiderà la figlia ad una scuola privata, con 3 insegnanti assunti a chiamata, 8 compagni di classe e 5 ore di nullafacenza in aula. Uscita alle 13 e niente compiti a casa. E poi non c'è il rischio di incappare in un insegnante comunista...che ti toglie la libertà ! Pensare che a scuola una volta si insegnava la disciplina. Vallo a spiegare a uno che si faceva pagare dai compagni per farli copiare. A me, alle medie, lo chiedevano con i pugni. 

Poi al Liceo mi sono imbattuto in un paio di quei prof comunisti che dice il premier, il prof di matematica era quello che faceva tremare tutti con la sua presenza, ci disse che eravamo "l'aborto delle sua carriera". Quello di Latino e Storia era il più seducente di tutti nella retorica, ma si dimostrò la peggiore delusione umana. Quella che si sentiva più alta in grado era la prof di inglese, coordinatrice della mia classe e mia acerrima nemica. Come entrava in aula mi veniva un senso di fuoco a livello della trachea, era una specie di panico. Io però o esplodevo in lacrime o me la mangiavo di parole. Inventavo balle su balle. Voleva vedere i miei genitori, "non possono mai, "sono in banca anche il sabato". E via ore di nulla, non faceva lezione: spettegolava !!! Amava quel momento in cui noi pendevamo dalle sue notizie sull'ultimo litigio del Preside. O sull'attrito con le altre sezioni, o gli altri licei della città, diceva : "questo è un liceo di serie A". Se aveva professori come lei di certo no. 

Poi capitava di litigare con una prof per il semplice fatto di non ridere alla sue barzellette. Era una prof napoletana di filosofia, molto erudita ma brutta e racchia come poche, pretendeva di essere speciale e raccontare aneddoti storici era il suo modo per conquistarci. Quando però le parlavi in maniera critica cambiava sguardo e metteva in mostra la sua permalosità. Ecco perché quando sento le barzellette stupide ho un rifiuto inconscio, chiunque le racconti. 

Non penso che queste esperienze siano rappresentative, io ho imparato a rifiutare le autorità anteposte. Sono io che scelgo le mie autorità e le influenze che voglio seguire. Ma altri avrebbero potuto reagire diversamente, coi come avreste risposto ad una prof che vi dice "io il tuo cervello lo metterei in un vasetto"? Non era un complimento. Non mi ha spinto ad andarmene, ne a mollare gli amici e compagni che mi stavano intorno ed erano l'unica cosa che contava. 18 teste una diversa dall'altra, che imparavano a farsi un fegato così. giusto per allenarsi alla vita vera... 

La scuola è formativa perché ti costringe a stare al mondo, rimanendo incubato in una istituzione che è nata per educarti. In cui il figlio del ricco è compagno di banco del povero. E tutte le intelligenze hanno le stesse possibilità di dimostrarsi. Perché se un'intelligenza rimane sola, appassisce. Piantata con le altre, mette radici. 


 Silvio vuole la libertà anche a scuola: "Libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente - dice - e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori". Lo dice come se parlasse delle galere di Stato. E i professori riuscissero a farsi ascoltare dai ragazzi. E un'altro mondo lontano da lui che cerca di fare a sua immagine. Cosa ne sa uno di 75anni delle aule di una scuola elementare? Ma soprattutto cos'è questo "contrario"? Ce lo spiattelli una volta per tutte: vuole insegnare a evadere le tasse e a creare città satellite con i soldi del riciclaggio? 

In fine, se il Boss dice che a scuola ognuno è libero, da domani, sarà concesso palpare la maestra sotto le mutandine ?

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