lunedì 11 aprile 2011

E la Francia bandisce il burqua

Da questa mattina in Francia è in vigore la legge anti-burqua, niente velo fino agli occhi per le donne musulmane sulle strade parigine. Fermate 59 persone, molte scese in piazza per protestare apertamente.    

Le donne che indosseranno il burqa o il niqab (il velo nero tipico della tradizione islamica) dovranno pagare inoltre una multa di 150 euro o seguire un corso di “educazione civica”. Ben più severe le sanzioni per chi obbliga una donna a coprirsi integralmente: si rischierà da un anno di carcere a 30mila euro di multa.

La legge è pensata e redatta dal governo Sarkò, che nel frattempo bombarda le città arabe. Mentre noi in Italia vogliamo il blocco navale, le ringhiere galleggianti o le anguille elettriche come sentinelle. E mettiamo a disposizione le nostre conoscenze militari per conquistare lo spazio aereo sulla Libia. Sospettando però i cugini di voler rubare pozzi di petrolio all'ENI. 

Il mondo arabo mi pare non ci interessi, il solo fatto che queste persone arrivino a ingombrare la tavola vuota basta a dimenticare che sono persone. E viviamo ogni espressione della loro identità culturale (come il velo) come un offesa alla nostra terra. Orgoglio e pregiudizio. Un semplice ma gigante sbaglio. 

La comunità musulmana che vive in Francia è la più popolosa: sono circa 2mila le donne che indossano il velo, su una popolazione totale tra i 4 e i 6 milioni di musulmani. Saranno un sacco di multe e che ci faranno con quei soldi non è dato pensare, i francesi sono meno inclini di noi a far affari sulle disgrazie. Erano più bravi a insegnare il pensiero e l'avanguardia. In Europa erano visti come il futuro, integrazione totale. La Francia del Mondiale '98, con un Zidane come stella. Che paghino quel periodo come un riflusso? Che Sarkò abbia sposato il populismo pieno, simile al nostro ma più cazzuto. Tanto al gradino più basso ci siamo sempre noi italiani...

Nessun commento:

Posta un commento