martedì 5 aprile 2011

Intervento ONU in Costa d'Avorio

Costa d'Avorio, l'ONU ha raccolto l'appello umanitario lanciato ieri dall'Unione Europea e ha iniziato un intervento militare. Il paese africano è in fase di stallo da più di 5 anni, la situazione però è degenerata dopo le elezioni presidenziali del 31 ottobre scorso. 

Costa D'Avorio: l'Onu e la Francia sparano sul presidente GbagboUna storia complicata: Al primo turno Gbagbo (professore universitario di storia e filosofia) ha ottenuto il 38% delle preferenze; al suo sfidante, Alassane Dramane Ouattara, sono andati il 32% dei voti. I problemi sono iniziati con il ballottaggio. Outtara si è imposto con il 54,1% dei voti. Gbagbo però non ha riconosciuto il risultato e, attraverso la Corte costituzionale, ha ottenuto l’annullamento di un numero notevole di schede. Il paradosso è che entrambi gli sfidanti si sono autoproclamati vincitori, giurando e dando vita a due diversi esecutivi. Per la comunità internazionale, Nazioni Unite in testa, il vincitore legittimo è Gbagbo.

Il seguito è stato lo scoppio di una guerra civile, condotta dai due rivali attraverso l'uso di milizie personali. La Costa d'Avorio è uno Stato Nazionale solo sulla cartina geografica, le regioni settentrionali sono occupate da milizie di mercenari interessati a mantenere il controllo sulle miniere. Delle 21 milioni di persone censite solo 5 milioni hanno potuto votare, in alcuni punti del Paese non si è nemmeno istituito un seggio elettorale. 

Un'altra curiosità: Outtara è cittadino del Burkina Faso, per tale motivo non potè partecipare alle precedenti elezioni, poi gli è stata concessa la cittadinanza ivoriana.

I caschi blu inviati in Costa D'Avorio, precisa il segretario, non hanno il mandato specifico ma possono rispondere al fuoco. Pare difficile sedare il conflitto, ma l'intervento internazionale (spinto con forza dalla Francia) cercherà di mettere in riparo la popolazione inerme: Save the Children stima in 1 milione i bambini colpiti dalla grave crisi e dalle violenze e combattimenti in Costa d’Avorio. Di essi 500.000 sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni, in parte rifugiandosi nell’ovest e nel nord del paese in parte - circa 75.000 - nella vicina Liberia.

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