mercoledì 4 maggio 2011

Fine missione mai

Il Parlamento italiano vota la mozione proposta da Lega-Pdl e Iniziativa Responsabile (aka Scilly's boys) sulla missione in Libia. L'accordo raggiunto tra Berlusconi e Bossi ha avuto successo: approvati i 6 punti voluti dai verdi cui è stato aggiunto un settimo punto vergato da Berlusconi, nel quale si dice che il termine delle operzioni militari dev'essere deciso "in accordo con le Organizzazioni internazionali e i Paesi alleati". Non ci sarà un aumento dei finanziamenti militari, ma "un piano di razionalizzazione delle missioni già in corso, da attuarsi in accordo con le Organizzazioni internazionali e i Paesi alleati, attraverso una graduale e concordata riduzione degli impegni del nostro Paese". Ritiri dall'Afghanistan, Iraq, Libano e Kosovo? 

Giulio Tremonti, Ministro dell'Economia e delle Finanze, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il ministro per le riforme, Umberto Bossi, durante le operazioni di voto nell'aula della Camera
Per il resto, la mozione di maggioranza chiede al governo di "intraprendere immediatamente una decisa e forte azione politica" per una soluzione diplomatica internazionale della crisi libica ed "escludere per il futuro qualunque nostra partecipazione ad azioni di terra". Frattini e i pari-ruolo dovranno lavorare per organizzare la resistenza libica in qualcosa di più, dice il titolare della Farnesina "Il nostro sforzo è quello di trovare una soluzione politica" nel Paese. 

Fino a quel momento si continuerà a bombardare un paese con il quale l'Italia ha ancoa in vigore un trattato di amicizia, nel quale è sancito all'art.4 un patto di non belligeranza. Di Pietro è stato l'unico nell'aula di Montecitorio che ha ricordato quel trattato e ha chiesto la sua abrogazione, giusto per non essere totalmente ipocriti nei confronti del paese che già ci conosce come suoi colonizzatori. 

La nostra presenza nell'operazione è stata ratificata dal Parlamento dopo 3 giorni e 4 notti di raid degli aerei italiani. Chi come me abita vicino ad un aeroporto militare (Galatina, provincia di Lecce) si sarà accorto che da giorni c'è un gran traffico nei cieli. E l'idea che potrebbe continuare così per anni non ci rende felici. Frattini dice che è impossibile stabilire con certezza il termine della missione, mentre la NATO comunica ufficialmente che l'obiettivo non è la morte di Gheddafi (perché finirebbe troppo presto?) ma spendere miliardi in aerei, carburante e bombe. Almeno fino all'apertura di un nuovo fronte. 

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