mercoledì 18 maggio 2011

Abatino Pirlo lascia il Milan

Andrea Pirlo non sarà più un calciatore del Milan, dal 30 Giugno si potrà legare ad un nuovo club (sarà la Juventus?) vista la scadenza del suo contratto con i rossoneri. "Sono stati 10 anni indimenticabili quelli vissuti al Milan" dice con il suo solito tono da Baudelaire del pallone.


La passata stagione il Milan confermò il regista, tra i primi 3 al mondo nel suo ruolo, su richiesta di Leonardo. Ancelotti lo avrebbe portato con sé al Chelsea. Alla fine il Milan rinunciò a monetizzare il contratto con un giocatore vicino alla scadenza. Quest'anno il Campione del Mondo 2006 è stato fuori per 7 mesi, giocando 15 partite, realizzando 3 assist e 1 gol (vittoria a Parma, uno dei goal più belli del campionato). Con Allegri non ha avuto la medesima importanza per la squadra, dopo che per 10 anni aveva portato per mano i diavoli. Il cervello e il piede da cui partivano i gol di Shevchenko, Inzaghi e Kakà.

Il futuro potrebbe regale a Pirlo un altra stagione italiana: dopo la travagliata storia d'amore con Moratti e l'Inter, che lo fece giocare a Reggio Calabria; e l'innamoramento per la maglia Azzurra, dall'Under 21 fino alla notte di Berlino. Andrea è l'ultimo campione rimasto alla bandiere italiana. Quelli nati dopo di lui, sono tutti finiti in centrifughe sbagliate (Cassano, Miccoli, Aquilani, Di Natale) per rimanere campioni impalpabili.

Lo avevamo definito "Abatino" (come Gianni Rivera) per via della sua corporatura leggera e poco adatta al gioco di mischia. Lui, ha imposto la propria eleganza anche in mezzo a selve di mediani sanguinari. Come passa la palla Andrea non c'è nessuno. 

De Benedetti esulta, il Giornale lo cazzia

De Benedetti editore di Repubblica e tessera numero uno del PD si dice "entusiasta del risultato elettorale". Si unisce al coro di quelli che pensano che il vento sia cambiato: «Berlusconi è nato a Milano ed è morto a Milano»

L'eterna sfida tra l'Ingegnere e il Cavaliere torna d'attualità, come ai tempi della Mondadori. Come se le politica italiana fosse la continuazione del loro conflitto con altri mezzi.  E gli avversari non aspettano a replicare, oggi il Giornale scrive a firma di Scarpino: "L’emulo degli sciacalli è frettoloso: le bocce di questa elezione non si sono ancora fermate. Lasciamo pure che De Benedetti sputi il suo veleno e che i suoi giornali cantino una sconfitta che ancora non c’è. Diamine, siamo una democrazia, anche De Benedetti può parlare credendo di interpretare un popolo che non è con lui". 


Il popolo in questa storia non c'entra. Forse lettori e giornalisti avranno il gusto di condividere certe campagne di stampa, da una parte e dall'altra. Evitiamo però di sputtanare la democrazia come la possibilità di lasciar parlare i folli, solo perché hanno seguito. Silvio e Carlo sono principi del foro, le cui parole sono sorrette da consoli fedeli e retribuiti. Chi vota però vuole veder migliorato il proprio quotidiano, vuole trovare un lavoro e un modo per crescere insieme agli altri senza invidie e senza nemici. Vado a votare anche per non dover più decidere se stare con l'uno o con l'altro. 

Pisapia come Tartaglia, ha tolto il sorriso a Silvio

La strategia su Milano, esposta da Berlusconi ieri sera in un vertice a Palazzo Grazioli, sarebbe quella di mostrare come Giuliano Pisapia sia sostenuto dai centri sociali e la sinistra estrema. La faccia il premier ce la metterà solo se i sondaggi parleranno di margini di successo. Rispetto ai rapporti con la Lega, Berlusconi avrebbe indicato la strada di decisioni da ora in poi più condivise, mentre slitta a giugno la verifica.

 A Milano sono pronti i manifesti con Pisapia che lancia la statuetta del Duomo a Silvio. L'arma segreta degli spin doctor del Pdl è aver scoperto che Giuliano Pisapia è la copia di Massimo Tartaglia, il folle aggressore del Premier a Piazza Duomo nel Dicembre 2009. L'idea è quella di raccontare tramite dossier appositamente inventati che Tartaglia abbia cambiato identità per volere di Vendola, che lo ha candidato in lista per le primarie del Pd. Sfuggendo anche al fine occhio di D'Alema, che pure aveva sentito la puzza di centro sociale del candidato sindaco. Questi geni della comunicazione stanno indottrinando Santanchè e pupazzi simili, con frasi del tipo "con Pisapia vincerà il partito della droga", oppure "i vostri figli diventeranno musulmani" e "l'Eco Pass sarà devoluto a lavavetri". Lo stesso Silvio ha dichiarato: "Dietro Pisapia i centrisociali e i ladri di auto!". 

Tartaglia-Pisapia avrebbe lo scopo di vincere  e di replicare il famoso gesto del lancio di una statuetta del Duomo sul muso di Berlusconi. A grandezza naturale stavolta. Di certo l'effetto cazzotto sui denti è già ben presente in Silvio, che ora ha paura della pugnalata tecnica di Bossi al suo governo. Pisapia ha rovinato sorriso e voglia di ridere. Come Tartaglia e più della Boccassini. Una sberla elettorale (e morale) pesante quanto un souvenir di marmo. 

domenica 8 maggio 2011

Incendio all’auto dell’assessore. Secondo i carabinieri è stata autocombustione!

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi

LEQUILE – Nella notte tra venerdì e sabato l’auto dell’assessore comunale, Emidio Buttazzo, è stata distrutta dalle fiamme. Non è ancora chiaro cosa abbia appiccato l’incendio, avvenuto in via Trieste, strada principale del piccolo comune, proprio di fronte casa del’interessato e a cinquanta metri dall’abitazione del Sindaco.
Le fiamme hanno agito indisturbate per circa quaranta minuti prima dell’arrivo dei Vigili del Fuoco, allertati dai primi testimoni accorsi intorno alle tre e mezza. Stando alle testimonianze, il fuoco si è propagato dall’interno della macchina, una Fiat Tempra, ed è salito in alto fino ad incenerire i prospetti delle abitazioni vicine. Uno spettacolo per pochi, data l’ora tarda, che ha destato molta preoccupazione data l’adiacenza con le abitazioni. I Vigili del fuoco hanno spento l’incendio giunto al suo apice.
L’assessore (delega alla pubblica istruzione)  ha detto di aver sentito un suono simile ad un clacson prima di capire quello che stava accadendo sotto la sua finestra. Il che lo induce a pensare che l’auto abbia preso fuoco in maniera accidentale e il suo tipico dell’antifurto ha solo cercato di avvisare dell’inizio del pericolo. L’auto era parcheggiata davanti casa di due anziane signore, svegliate dal pericolo ma impossibilitate ad uscire, dato che fumo e fuoco lambivano le persiane delle loro case. Le fiamme pero si sono propagate anche alle altre due auto che erano parcheggiate nelle vicinanze: una Citroen C4 ed una Fiat Panda vecchio modello. Stando ai primi rilievi, non è stata trovata traccia di esplosivo o di liquido infiammabile. 
L’interessato ha riferito di non avere motivi per sospettare il dolo: “non c’è stato nemmeno un litigio che possa farmi pensare a questo”. È stata comunque esposta denuncia, le indagini sono in mano ai carabinieri della Caserma di San Pietro in Lama.  

(p.m)

sabato 7 maggio 2011

Iervolino: "Ho combattuto da sola"

''Ho sempre molto creduto e continuo a credere nel partito democratico, in un partito nel quale tutti i i riformisti, coloro che pongono la giustizia, la solidarieta' e la pace al primo posto si mettessero insieme per fare un grande sforzo di crescita civile ed anche economica del paese'', dice con la sua voce perennemente emozionata, il sindaco Rosa Iervolino. Giunta al congedo dal suo mandato. Tra 7 giorni si vota  uno tra Lettieri e Mastella prederà il suo posto.Perché il Pd a Napoli si è squagliato.

''Devo dire che a Napoli non l'ho mai sentito vicino e neanche quello di Roma - dichiara il sindaco in un intervista all'ANSA - Napoli e' la citta' con il piu' alto tasso di disoccupazione, poverta', carenza di strutture. Se uno non conosce la realta' di Napoli non riesce neanche a immaginarle, non dico a capirle''. ''E' una citta' dove c'e' la camorra, dove ci sono mille problemi - conclude - E allora bisogna avere l'umilta' di capire prima di giudicare. E non sempre anche a livello centrale, il partito ha avuto questa umilta'. Non ha capito e ha giudicato male. O semplicemente se ne e' disinteressato. A livello locale e' ancora troppo diviso in gruppi e gruppetti personali, non riesce a volare alto''.

Che ce l'abbia con la nomenclatura, con il Pd delle tessere e delle primarie fatte a tavolino? Pensate alle primarie di Napoli, annullate per il voto di qualche migliaio di cinesi. Persino Saviano disse che il risultato era stato inficiato e che il vincitore Andrea Cozzolino non era adatto, ma perché non dirlo prima? Perché farlo partecipare? Perchè Cozzolino va bene per fare l'eurodeputato del Pd e non il sindaco? Bersani su Napoli ha fallito. La Iervolino nha combattuto da sola contro Silvio e la sua squadra di squali, ora a Lei non resta che fare le valigie e andare a respirare aria nuova. 

Il Presidente del consiglio dovrà invece inventare qualcosa di nuovo per attaccare l'opposizione, andati via Bassolino e Iervolino la Campania e Napoli sono suoi. Con tutti gli annessi e connessi. 

venerdì 6 maggio 2011

Il Giro d'Italia parte da Torino per festeggiare i 150anni

Domani prende il via il 94esimo Giro d'Italia, da Torino a Milano in tre settimane. Un percorso che ripercorre le tappe storiche e le salite più dure della storia della corsa a tappe, simbolo per antonomasia dell'unità d'Italia.


Ci sarà Alberto Contador, vincitore nel 2007 e padrone delle ultime corse a tappe. In attesa di giudizio dal Tas internazionale, ma presente grazie alla federazione spagnola. Assente il rivale Andy Schleck, le insidie per il super-favorito vengono da Nibali e Scarponi. Più una truppa di capitani e fuoriclasse che cercheranno di trovare la forma migliore nel corso delle 21 tappe. Denis Menchov, dichiara che tutto si deciderà nella settimana dolomitica. Sastre sarà al suo fianco, poi l'altro spagnolo Joaquin Rodriguez capitano della Katusha. Belle speranze per Di Luca, il rientrante Sella e Pozzovivo. Mentre una possibile sorpresa la potrebbe offrire il ceco Roman Kreuziger, che sembra pronto per il classico salto di qualità e ha in squadra Tiralongo e Masciarelli come scudieri. Non sottovalutare Popovych e quel Lovkvist, capitano del Team Sky, che nella scorsa stagione figurò come miglior giovane.

Per altri traguardi, inutile fare un elenco dei vari cacciatori di tappe, tra i quali potrebbe rientrare il campione d'Italia Visconti. Limitiamoci solo a ricordare che anche gli sprint si presentano appassionanti con tipi del calibro di Mark Cavendish, Tyler Farrar e Alessandro Petacchi. E McEwen. Da seguire Napolitano (Acqua&Sapone) Igor Anton(Euskaltel) e Brutt (Katusha).

Inizia il mese più bello dell'anno.

giovedì 5 maggio 2011

Monnezza, Silvio torna a Napoli con l'esercito

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi ha confermato la voce che voleva il ritorno delle forse militari a nel capoluogo partenopeo: "Dato che a Napoli si sono riformati i mucchi di immondizia per le strade abbiamo chiesto ancora una volta l'intervento dei militari. Da lunedì i nostri uomini in campo con 73 mezzi con e 170 uomini per far ritornare Napoli ad essere una città civile".  
 
I soldati verranno dotati di scopa azzurra, mantello e scettro da principe azzurro e avranno un gruppo di cheerleader al loro fianco. Pronte a portare il sorriso in città. E dato che siamo in campagna elettorale, verrà chiesto a qualche giocatore del Napoli di fare bella figura in mimetica, firmando autografi alle truppe. Mentre alla Balivo è stato chiesto di anticipare lo spogliarello in caso di vittoria del candidato Pdl. 

"Faremo ritornare Napoli ad essere una città civile'', ha detto il premier, tornando ad attribuire le colpe "al malgoverno della sinistra" perchè "da parte nostra il miracolo fu fatto in soli 58 giorni, lasciando le istruzioni per le amministrazioni locali". Al governo - ha sottolineato - non si può addebitare nessuna distrazione". E ci mancherebbe...solo sobrie cenette. 

Catone, un bancarottiere allo Sviluppo economico

Giampiero Catone è il nuovo sottosegretario allo sviluppo economico. Sarà il vice di Romani. 

Da politico è passato dal Ccd al Pdl per poi aderire a Fli e ritornare da Berlusconi per il voto di fiducia del 14 dicembre. Più note le sue vicende giudiziarie. E’ stato arrestato nel 2001 per associazione a delinquire finalizzata alla truffa aggravata, falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata: due bancarotte da 25 miliardi di lire l’una e 12 miliardi di finanziamenti a fondo perduto ottenuti, secondo l’accusa, dal ministero dell’Industria con carte e perizie false. E’ stato rinviato a giudizio. Lo è stato anche a l’Aquila, sempre per bancarotta fraudolenta. La stessa procura, inoltre, ha chiuso un’altra indagine che vede Catone indagato per estorsione, con il fratello Mario, dipendente di banca Intesa, per aver spillato 118 mila euro al alcuni dirigenti della società Merkel, millantando interventi politici per risolvere i guai finanziari dell’azienda. Un profilo da premier...se non avesse quella faccia lì !

Villari, quello con il Vinavil al culo

Riccardo Villari, è stato nominato sottosegretario ai beni culturali. Farà coppia con il neo ministro Galan, in due non beccano un 6 in storia, figurarsi in storia dell'arte. È medico e ricercatore universitario in Malattie infettive a Napoli. 


 Eletto nel Partito Democratico Villari nel 2009 arrivò alla presidenza della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai grazie ai voti del centrodestra. Fu uno sgambetto al neo segretario Veltroni, che non seppe uscirne in maniera onesta. Villari si incollò alla poltrona e pur di spostarlo il Pd lo ha espulso. Fu sostituito da Sergio Zavoli in commissione, ma solo dopo giorni di tira e molla sulle dimissioni dall’incarico. Doveva rassegnarle ma proprio non voleva. Le aveva invocate Veltroni, imitato poi dai presidenti di Camera e Senato. Persino Berlusconi è intervenuto a suggerirgli che conveniva se ne andasse. Lui ha resistito settimane prima di cedere. Poi, non potendo tornare nel Pd, si è iscritto al gruppo Misto per poi entrare nel Movimento per l’autonomia, lasciandolo per approdare al gruppo dei Responsabili (Scilly's Boys) di cui oggi è presidente al Senato. Per lui, la politica è scegliere la poltrona più comoda e metterci su le chiappe. Dopo averle cosparse di vinavil. 

Daniela Melchiorre, la più amata dai camionisti

Dopo aver cambiato quattro schieramenti negli ultimi cinque anni, oggi la neo-berlusconiana Daniela Melchiorre è divenuta sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico del Governo Berlusconi IV cosi i Liberal Democratici passano dal sostegno esterno a dare l'appoggio interno al Governo.

Ha 40 anni, Daniela Melchiorre. Laureata in legge a Bari. Magistrato militare, prima a Verona e poi a Torino. “La parlamentare più sexy” per i camionisti italiani. E chissà tra i parlamentari. 

Di sicuro è corteggiata da tutti, è stata nel governo Prodi II, poi ha fondato il suo partito Liberal democratico. Aveva resistito nell'estate scorsa alle avance del Cavaliere per farla entrare in maggioranza. A dicembre la Melchiorre vota la sfiducia a Berlusconi. Dai banchi di Pdl e Lega piovono insulti e fischi: “Vergognati!” “Vergognati!”. Ai primi di aprile Melchiorre e Tanoni lasciano il Terzo Polo (“il progetto non è decollato”) e tornano nelle braccia di Berlusconi. Quando la cialtroneria è politica. 

Polidori, dal CEPU al Ministero dell'Economia

Catia Polidori, è il nuovo sottosegretario all’economia. La signora che in Dicembre beffò Fini, Bocchino e Granata, oggi si becca il posto nel governo. La giusta ricompensa. “Non tornerò mai nel Pdl”. Non ha fatto neanche in tempo a dirlo, il dieci dicembre al termine di una cena con Gianfranco Fini, che Catia Polidori aveva già salutato Futuro e Libertà per votare insieme alla maggioranza il 14 dicembre la fiducia al governo. Polidori, in quei giorni aveva anche denunciato le minacce ricevute da berlusconiani e non. "Attacchi” subiti dalla stampa e dagli internauti quando hanno scoperto il suo legame con il fondatore e padrone del Cepu, Polidori


L’onorevole Angela Napoli denunciò: “Catia Polidori ha votato con il governo la riforma universitaria che parifica le università private alle statali solo per aiutare il suo parente proprietario del Cepu”. Lo stesso premier, del resto, il 19 luglio, parteciò a Novedrate a un’iniziativa all’Ecampus, l’ateneo del Cepu, pochi giorni dopo la riforma voluta dalla Gelmini. L'unica facoltà inaugurata da Berlusconi in 15 anni di governo. Anche questa c'ha la faccia come il culo. 

Fratelli U.S.A

Frattini dopo l'incontro con Hilary Clinton. "L'America è e sarà partner privilegiato" per l'Italia, perché "consideriamo gli Usa un paese fratello: le azioni che l'Italia intraprende le concertiamo e definiamo insieme ai partner internazionali europei e anzitutto con gli Stati Uniti, come è stato ed è per la missione in Libia", ha sottolineato il ministro degli Esteri Franco Frattini.

Ministro Frattini incontra Hillary Clinton "Confermiamo l'impegno italiano"Sciorinate le solite stucchevoli frasi di circostanza, il ministro dimentica che più che fratelli gli americani sono padri e padroni. E mai che ci fosse uno che abbia abbastanza palle per ammetterlo. Loro sono la nostra evoluzione sociopolitica, noi la loro evoluzione sociopatica

Guardando questi due: chi vi sembra abbia più materia grigia? A me sembrano Barbie e Ken (a cinquantanni). Con lo stesso numero di zanzare a svolazzare nelle loro teste. Beoti. 

mercoledì 4 maggio 2011

Prova Tv : 3 giornate a Di Michele

David Di Michele, attaccante del Lecce con 8 gol all'attivo quest'anno, è stato squalificato dal giudice sportivo per condotta violenta. 3 giornate. Campionato Finito. E il Lecce perde il suo uomo in più per le partite con Napoli, Bari e Lazio. Stesso metro di misura usato con Perrotta e De Rossi.

La sentenza motiva così la decisione: 'le immagini televisive documentano che, nelle circostanze segnalate, nel corso di un'azione offensiva leccese, il calciatore Di Michele, nell’area di rigore avversaria e a pochi metri dal portiere, avvicinava il calciatore Bostjan (Cesar, Chievo n.d.r) e, mentre il pallone superava la linea laterale del campo, con gesto repentino del braccio sinistro lo colpiva con uno schiaffo alla guancia destra, finendo quindi al suolo senza un comprensibile motivo. E tale deprecabile gesto integra, senza necessità di ulteriori approfondimenti, gli estremi di quella 'condotta violenta' che, se 'non vista' dall’Arbitro, rende ammissibile la prova televisiva'.
"Una simile decisione può pregiudicare in modo decisivo la corsa salvezza - dice il presidente Pierandrea Semeraro - Alcuni episodi delle ultime giornate, come il rigore dubbio concesso alla Sampdoria a Bari e il gol del Genoa contro di noi, oltre ad altre decisioni a nostro discapito, pur certo dell’imparzialità della classe arbitrale, possono alterare la regolarità del campionato". Che chiude in stile Lotito: "Faremo ricorso d’urgenza, certi di una totale cancellazione della squalifica, non essendoci i presupposti giuridici a fondamento della decisione del giudice sportivo. Ognuno faccia la propria parte per non falsare gli esiti del torneo"

Bari Calcio, il Comune chiede il fallimento

Un grande gioco delle parti è quello che sta accadendo in questi giorni a Bari. Protagonisti la monarchica famiglia Matarrese, il sindaco Emiliano e la sua giunta comunale: rea di aver firmato una delibera di risarcimento pari a 2,5 milioni di euro.

Il fatto: il comune di Bari vanta un credito di 2,5 milioni di euro nei confronti del Bari Calcio per affitti non pagati sullo Stadio della Vittoria, nei tre gradi di giudizio il comune ha avuto sempre ragione, quindi si è proceduto alla delibera di riscossione del credito. Approvazione all'unanimità. A questo punto il comune si accorge che il vecchio Matarrese aveva venduto il medesimo stadio ad un'altra società, la Eurodiamond, che ha come amministratore delegato il signor Vincenzo Matarrese. Il presidente del Bari.

Una classica girandola all'italiana, un modo di aggirare le regole, il famigerato conflitto d'interessi che continuiamo a non considerare per quello che è: Mafia. Matarrese dice che il pignoramento dello Stadio non è stato stabilito da nessuna sentenza. Mentre continua a chiamare intorno a se numerosi affaristi baresi nel tentativo di vendere la quota di maggioranza della squadra di calcio.

Emiliano? Il sindaco magistrato, amante dello spiffero su Facebook, dichiara che "la delibera non è mai stata discussa in giunta e nessun dirigente o assessore me ne ha parlato prima. Anche fosse adottata verrà revocata trattandosi di un errore". Ma quei soldi non spetterebbero ai cittadini baresi? Non è forse diritto del comune riscuotere un credito vantaggioso per le casse cittadine? Forse, per salvare il Bari dai Matarrese serve proprio il fallimento. Quello tecnico è già in corso. "Siamo da Sarie A" sfotteva Gaucci anni fa, quando insieme al fratello Tonino governavano il calcio e Bari. Oggi la sua squadra non rischia solo la B...e lui rischia di finire come Gaucci: latitante.

I palombari della Verità e il terrorismo del futuro

Abbiamo assistito alla saga di Osama con la stessa passività con cui abbiamo assorbito la sua dipartita. Gli USA comandano e uccidono con libera licenza, guardando prima agli interessi interni e poi a quelli internazionali. E se c'è una parte di opinione pubblica internazionale che si chiede se sia vero che Bin Laden è morto, un'altra ha già paura delle possibili ritorsioni. I servizi segreti hanno già individuato una nuova falange di Al Quaeda denominata i Palombari di Allah. Un gruppo di volontari che cercheranno di recuperare il corpo del miliardario saudita. Per dimostrare che la verità non si può seppellire in mare. 

Più di uno di questi volontari è convinto che "la vera sconfitta del network di bin Laden non viene dall’uccisione del suo leader (per altro praticamente inattivo negli ultimi anni) ma dal vento di ribellione che negli ultimi mesi ha stravolto i Paesi islamici. I giovani dell’Egitto o della Tunisia sono riusciti a fare ciò che al Qaida si era posta come obiettivo ma non è mai riuscita ad ottenere: hanno rovesciato dei regimi oppressori (tra l’altro considerati dai terroristi alleati dell’Occidente)". Molti altri, a partire dalla CIA, continuano a mettermi in guardia dai "guai" che potrebbero arrivare dalle "cellule" terroristiche sparse per il mondo, dallo Yemen al Magreb islamico. Quelle stesse che avrebbero messo in piedi gli attentai di Londra e Madrid senza la regia di Osama. Si dibatte quindi delle concrete possibilità che queste forse anti-sistemiche si facciano di nuovo coinvolgere dalla lotta contro il mondo occidentale.  

La CIA ha dichiarato: "Chiunque prenderà il suo posto sarà il nuovo numero uno della lista". Che adesso d'essere davvero vuota: fatti fuori Saddam e Osama, con Gheddafi sotto le bombe e Hassad che vede rivoltarsi il suo popolo, non ci sono più capi tribù o sultani da combattere. Rimane la Korea del Nord e il suo piccolo dittatore Kim Jong-ilCi sarebbero anche la Cina e la Russia come possibili nuovi "persuasori occulti" del terrorismo internazionale, ma quelli possiedono una parte del debito pubblico americano. In ogni caso bisogna trovare una nuova faccia a cui bisogna affibbiare la nomina di terrorista. Il casting si terrà al Pentagno. Forse è già iniziato.  


Fine missione mai

Il Parlamento italiano vota la mozione proposta da Lega-Pdl e Iniziativa Responsabile (aka Scilly's boys) sulla missione in Libia. L'accordo raggiunto tra Berlusconi e Bossi ha avuto successo: approvati i 6 punti voluti dai verdi cui è stato aggiunto un settimo punto vergato da Berlusconi, nel quale si dice che il termine delle operzioni militari dev'essere deciso "in accordo con le Organizzazioni internazionali e i Paesi alleati". Non ci sarà un aumento dei finanziamenti militari, ma "un piano di razionalizzazione delle missioni già in corso, da attuarsi in accordo con le Organizzazioni internazionali e i Paesi alleati, attraverso una graduale e concordata riduzione degli impegni del nostro Paese". Ritiri dall'Afghanistan, Iraq, Libano e Kosovo? 

Giulio Tremonti, Ministro dell'Economia e delle Finanze, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il ministro per le riforme, Umberto Bossi, durante le operazioni di voto nell'aula della Camera
Per il resto, la mozione di maggioranza chiede al governo di "intraprendere immediatamente una decisa e forte azione politica" per una soluzione diplomatica internazionale della crisi libica ed "escludere per il futuro qualunque nostra partecipazione ad azioni di terra". Frattini e i pari-ruolo dovranno lavorare per organizzare la resistenza libica in qualcosa di più, dice il titolare della Farnesina "Il nostro sforzo è quello di trovare una soluzione politica" nel Paese. 

Fino a quel momento si continuerà a bombardare un paese con il quale l'Italia ha ancoa in vigore un trattato di amicizia, nel quale è sancito all'art.4 un patto di non belligeranza. Di Pietro è stato l'unico nell'aula di Montecitorio che ha ricordato quel trattato e ha chiesto la sua abrogazione, giusto per non essere totalmente ipocriti nei confronti del paese che già ci conosce come suoi colonizzatori. 

La nostra presenza nell'operazione è stata ratificata dal Parlamento dopo 3 giorni e 4 notti di raid degli aerei italiani. Chi come me abita vicino ad un aeroporto militare (Galatina, provincia di Lecce) si sarà accorto che da giorni c'è un gran traffico nei cieli. E l'idea che potrebbe continuare così per anni non ci rende felici. Frattini dice che è impossibile stabilire con certezza il termine della missione, mentre la NATO comunica ufficialmente che l'obiettivo non è la morte di Gheddafi (perché finirebbe troppo presto?) ma spendere miliardi in aerei, carburante e bombe. Almeno fino all'apertura di un nuovo fronte. 

martedì 3 maggio 2011

Le "verità" dell'America

Dall'America fanno sapere di aver rinvenuto una "miniera d'oro" di informazioni durante il raid nel compound dove si nascondeva Bin Laden. Pc, dischi, memorie e materiale elettronico appartenute al leader di al Qaida e il tutto sarà passato al microscopio dagli esperti in una località segreta in Afghanistan.L' intelligence a Washington è particolarmente esaltata: "Centinaia di persone ci stanno lavorando, sarà un grande evento anche se se ne renderà utilizzabile solo il 10%". 


Se della morte di Bin Laden sono state rese note "verità ufficiali", quando pubblicheranno informazioni contenute negli effetti personali di Bin Laden potremo davvero metterci a ridere. Se ci fosse scritto che Bin Laden aveva conti corrente o affari in U.S.A secondo voi lo sapremmo? Immaginiamo avesse scritto nel diario di non capire il perché l'America lo ritiene un nemico, che lo perseguitava senza ragione, lo farebbero sapere ai cittadini? Grazie America ma non ci interessa la tua falsità. 

lunedì 2 maggio 2011

Bin Laden si inabissa, chiunque egli fosse

"La scelta degli americani di seppellire la salma di Osama Bin Laden in mare contrasta con i principi della sharia islamica. Per la legge islamica è consentito seppellire un morto in mare solo se si trova su una barca lontano dalla costa e non ci sono possibilità di arrivare sulla terra ferma per una sepoltura normale». Questo il pensiero espresso dal mondo arabo in merito alla "sepoltura in mare" di Osama Bin Laden, questa mattina sulla portaerei Usa Carl Winson.

Nessuno voleva il corpo, ne la natia Arabia ne il Pakistan che l'ha ospitato. Qualcuno al Pentagono ha pensato che la tomba di Bin Laden potesse diventare una meta di pellegrinaggio. Secondo le autorità religiose del mondo arabo «qualcuno lo considera un mujahid, per la maggioranza dei musulmani era un uomo ingiusto e non gode di grossa popolarità tra gli arabi»

Gli americani dichiarano che Giustizia è fatta e la vendetta si consuma in piazza, festeggiando dopo 10 anni di incubi. Per loro Osama era un personaggio al di là della sua presenza, è stato un fantasma da sempre,  nascosto sulle montagne e collegato al mondo tramite una webcam  o un cameraman di Al-Jazeera. Senza vederlo hanno subito la paura che il governo americano ha saputo costruire. Una cortina di fumo che ha reso gli americani più succubi del proprio governo, del proprio potere internazionale e della guerra. Rimanere forti, uccidendo i cattivi, è ciò che più conta per gli americani. La crisi ha alimentato il nazionalismo della gente e Obama l'ha rispolverato. 


Escogitando il finale più enigmatico che si potese richiedere. Hanno fatto un funerale di guerra a Bin Laden ma ne hanno fatto sparire il corpo. Per non farlo parlare ? Perché un processo era troppa robba? Troppi misteri e amicizie da svelare? O semplicemente l'operazione è stata compiuta fino in fondo (e i soldati avevano l'ordine di uccidere)? 
Di sicuro la faccia di Bin laden era l'unica cosa che conoscevamo, aveva stancato e usurato la cultura americana e forse non serviva altro che chiudere la storia. Oggi bastava (far)sapere di averlo battuto. Bin Laden si inabissa per sempre, qualunque 'cosa' egli sia mai stato. 

Silvio torna in Procura, fondi neri per 34 milioni di dollari

Manca il gazebo ma non i supporter. Silvio continua i suoi processi del lunedì e lo fa con una dichiarazione spontanea nella quale spiega come si facciano gli acquisti nel "mercato internazionale dei diritti televisivi e l’utilizzazione degli intermediari".

In sintesi: hai bisogno di comprare un film? invece di comprarlo in prima persona lo fai comprare da una società creata da te che a sua volta lo compra da un'altra società creata da te, quando vorrai il film lo pagherai all'ultima società ad un prezzo maggiorato rispetto al costo di partenza. Quei soldi sono sempre tuoi, ma li hai riciclati. Fatti uscire dall'azienda ma non dal tuo patrimonio, alla faccia del Fisco. 


"Questi fatti sono pure invenzioni" ha detto Berlusconi ai fan (transennati come in una riserva indiana, scortati dal cordone della polizia, tenuti divisi e lontani dai contestatori). E sarebbero inventati anche i 34 milioni di dollari che negli anni avrebbero messo da parte con questo sistema tutti i complici di Berlusconi: il figlio Pier Silvio, Fedele Confalonieri, Frank Agrama (il contatto americano) e altre otto persone. Denaro che, recita il capo di imputazione, sarebbe stato successivamente depositato "sui conti correnti presso l'Ubs di Lugano" e su altri conti 'in Svizzera e altrove'', nella disponibilità di fiduciari di Agrama, e aperti a nome degli allora manager Roberto Pace e Gabriella Ballabio. Il meccanismo, tra l'altro, avrebbe permesso di frodare il fisco per 8 milioni di euro con effetti tributari fino al settembre 2009. Il pm De Pasquale ha detto in fine : "non ho certezza che sia finito ma ho la certezza che sia durato fino al 2005".

Roma, al Concertone non si parla di referendum

Luca Barbarossa indossa una t-shirt contro il nucleare al concerto del 1 maggio a piazza San GiovanniPiccolo neo in una delle migliori edizioni (a livello musicale) del Concerto del 1 Maggio organizzato dai sindacati. Secondo quanto sostenuto da molti artisti, è stato loro proibito di parlare di temi riferiti al referendum (dall'acqua al nucleare, fino al legittimo impedimento). Il trucco sarebbe stato far firmare una liberatoria nella quale si imponeva il rispetto del silenzio sui temi. 
 
Erriquez, il leader di Bandabardò spiega: "Ci hanno fatto firmare una liberatoria per non parlare di referendum e non dare indicazioni di voto qui dal palco di San Giovanni. E' una censura bella e buona. Non siamo stati informati di quello che firmavamo perché pensavamo si trattasse della normale liberatoria che si firma quando si va in televisione. Certo questo è anche un nostro errore ma in questo modo si impedisce la libertà di parola". Il cantante ha spiegato di essere stato informato della questione dietro le quinte da Ascanio Celestini . 
In molti però erano coscienti del limite, Luca Barbarossa e la sua band si sono presentati nel primo pomeriggio con una maglia anti-nuclearista. Che da sola comunicava più di tanti discorsi. E proprio il cantautore romano si è esibito con Neri Marcorè in una speciale cover di "Felicità" di Albano e Romina, divenuta "L'Immunità". La piazza rispondeva con "Berlus-co-ni pe-zzo di me-rdaàà" 

sabato 30 aprile 2011

"Il mio amico Silvio Berlusconi ha commesso un crimine"

Autorizzando i bombardamenti italiani sulla Libia "il mio amico Silvio Berlusconi ha commesso un crimine"
. E' l'accusa lanciata da Muammar Gheddafi nel suo discorso di stamani alla tv di Stato libica. A 9 mesi esatti dalla firma del Trattato Italo-Libico, firmato per farci perdonare i nostri trascorsi colonialistici. 

"Avete commesso un crimine - dice il rais rivolgendosi all'Italia celebrando il 96/o anniversario della battaglia di Gardabiya contro gli italiani -, l'ha commesso il mio amico Berlusconi, l'ha commesso il Parlamento italiano. Ma ci rendiamo conto che non esiste un Parlamento in Italia, né tanto meno la democrazia. Solo l'amico popolo italiano vuole la pace".

Gheddafi sta cercando di sobbilarci ? Però ne capisce più lui che Bossi, Calderoli e Tremonti messi insieme. E sa che può spaventarli facilemente, basta dire: "La guerra in Libia sarà trasferita anche nei territori italiani". E quelli iniziano a tremare come il loro elettorato. 

Lampedusa, presentata la campagna di rilancio turistico

"Questa sarà per Lampedusa sicuramente la miglior stagione turistica degli ultimi anni" dice la responsabile del turismo Michela Brambilla mentre espone (a Roma) il piano di rilancio per l'isola ai piedi d'Europa. "Gli sbarchi? Un capitolo chiuso". Peccato che poche ore dopo sono arrivate sull'isola quattro imbarcazioni con a bordo oltre mille migranti. Doveva esserci anche il premier Berlusconi, ma è stato sostituito alla fine dal portavoce Paolo Bonaiuti.
Il piano prevede dei buoni vacanza e degli spot che andranno in onda su mediaset intitolati "Magia Italia". A cui si aggiungeranno "aerei a tariffe ridotte e un accordo con agenzie di viaggio e tour operator per lanciare offerte promozionali per i clienti italiani e stranieri". Le fasi del rilancio dell'isola prevedevano lo svuotamento del centro di accoglienza per poi ripartire con la promozione del turismo. "Garantiamo che Lampedusa è una destinazione d’eccellenza, per le sue bellezze naturali, artistiche e culturali". 

Bonaiuti ha solo aggiunto: "Molti italiani non possono sapere che bellezze nasconda Lampedusa; mostrare la meraviglia dell'isola e' la prima cosa da fare affinche' gli italiani che non la conoscono, che sono certamente tanti, possono sapere quali bellezze conservi". Scusandosi per l'assenza del premier impegnato in 'riunioni operative'. Peccato che il flusso di migranti non sia finito e continuino le guerre dall'altra parte del Mediterrano. Magari il "Magic Italy in Tour" lo fanno già i tunisini alla ricerca di ospitalità: Catania, Crotone, Bari, Manduria e se resistono li mandiamo a Padova. 
Il "Magic Italy in Tour" è lo strumento promozionale che il Ministro del Turismo e il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Le eccellenze nel campo della arte, della creatività e dell’enogastronomia dei nostri territori vengono esposte nelle piazze di 19 città d'Europa. In una "accogliente struttura modulare sarà aperta al pubblico e composta da un moderno ed elegante truck multifunzione e da alcuni gazebo disposti intorno alla piazza come vetrina del made in Italy". Da Oslo a Lisbona. Esportiamo turismo. 

venerdì 29 aprile 2011

Renzi vs Sindacati, ecco il nuovo Tafazzi della sinistra

Che sia di sinistra non è certificato, ma Matteo Renzi è sindaco di Firenze eletto con il Pd. In campagna elettorale gli fecero gioco i problemi giudiziari sulla Cittadella Viola e altri rapporti tra Salvaore Ligresti e gli assessori della giunta. Lui rinunciò alla presidenza della Provincia e si candidò, stravincendo.

La sua genesi è nell'antipolitica, e in questo somiglia moltissimo a Silvio, cui l'ometto piace. Giovane, con la risposta pronta. Cattolico e ex boy scout. Da quando Renzi è sindaco ne avevamo sentito parlare per le provocazioni e le rottamazioni verso la segreteria del Pd. Nelle ultime settimane, la sua idea di tenere aperti i negozi l'1 maggio ha raccolto solo rifiuti. Lui scrive e approva l'ordinanza e i commercianti insorgono. Non è un obbligo tenere aperti i negozi ma la Firenze che lavora non vuole sentirsi dire che questa è una "soluzione alla crisi". Sono entrati in scena i sindacati e i commercianti hanno addirittura organizzato uno sciopero per l'1maggio (idem a Milano).

Renzi oggi ha scritto una lettera alla cittadinanza: ''dopo le polemiche per i negozi aperti il primo maggio e' iniziata una contrapposizione sindacale molto piu' forte del solito che ha provocato lo sciopero di un'ora alla prima dell''Aida' del Maggio Musicale Fiorentino ieri sera, e poi lo sciopero in Ataf, c'e' l'agitazione al teatro della Pergola. Perche' se uno fa un'ordinanza a Firenze nelle aziende fiorentine scattano le ripicchine e gli scioperini?''.

Perché l'1 maggio è una festa per tutti gli italiani, sentita o non sentita, se è sacro il lavoro e se la repubblica si fonda su di esso, allora è sacrosanta anche la festa dei lavoratori. E poi proprio un sindaco del Pd si mette a fare un'ordinanza tanto impopolare? Fosse stato Gentilini a Treviso ci avrebbero fatto una mozione alle Camere, invece nel suo stesso partito nessuno dà un appoggio a Renzi. Così impara a rottamare.

Ecco il nuovo leader, il Tafazzi 3.0. Il Renato Pozzetto che serve per catturare le simpatie dei giovani.

Fuoco amico su Tremonti

Guarda un po sta stampa comunista ! 




Si vota sulla missione in Libia

Il 3 maggio in Parlamento si voterà il finanziamento alla missione in Libia. L'operazione ha cambiato metodi e tutti  i partiti vogliono prendere le misure al si dato da Berlusconi a Sarkozy. Così è stata approvata la mozione del capogruppo del Pd Dario Franceschini sulla ratifica delle Camere.


Un brivido sulla schiena per la maggioranza. Basta ascoltare Radio Lega, Castelli ieri diceva che il "governo barcolla", Bossi dice che “Stop ai raid o può capitare di tutto”Matteo Salvini, europarlamentare e consigliere comunale a Milano, oggi rilancia: “Se prevarranno i no, non c’è più maggioranza”. Sarà che anche Tremonti non è convinto ("Non ci sono soldi") e che Berlusconi non "voleva disturbare", il governo su questa sciagurata operazione di guerra non solo non ha avuto idee chiare, ma rischia di non avere futuro. Sentire la De Girolamo o Lupi parlare di "operazioni mirate ma non di bombardamenti" è solo il sintomo della confusione interna alla destra italiana. Guerrafondaia e violenta nei toni, sedata però dai sondaggi pre-elettorali. Dovrebbero trovare lo spin-doctor che inventò il sintagma "guerra umanitaria" e metterlo a lavorare sul serio.



 Nel Pd nessuno ha proposto una linea alternativa. Lo si doveva fare nei primi giorni, prima di votare l'annessione alla missione ONU. Siamo in mano a gente senza carattere e senza prospettive, se non quelle personali. Intanto i nostri missili hanno iniziato a fare il loro mestiere e gli americani ci ringraziano pubblicamente.

Draghi tra Bce e Tremonti

L'Europa porta Draghi dalla sua parte, l'attuale governatore della Banca d'Italia riceve la pubblica stima dei maggiori paesi europei  e si avvicina all'incarico di Presidente della Banca Centrale Europea. Ieri erano manifesti l'appoggio di Francia, Spagna, Portogallo, Belgio e Lussemburgo. Oggi anche Angela Merkel per la Germania pone il proprio assenso alla candidatura.

La carica è importante, per il potere e il prestigio (è nella zecca della Bce che nasce l'Unione Europea). E anche il governo italiano è più che favorevole. Togliersi dalle scatole l'unico possibile presidente di un consiglio tecnico. Come con Prodi, la storia del "vattene in europa" suona funzionale al far si che in Italia non cambi nulla. 

Prima di partire però Draghi ci lascia una tabella di marcia. La detta a tutti e si augura che Tremonti la esegua. 
1) Per giungere al pareggio di bilancio nel 2014 come previsto dal Def del governo serve una riduzione delle spese del 7% in termini reali. (spese della casta e burocrazia, n.d.r)

2) Un'accelerazione nelle politiche di liberalizzazione e per la concorrenza in grado di assicurare nel settore trasporti significativi guadagni di produttività. Le infrastrutture secondo Draghi, "sono uno dei fattori che limitano la crescita e la produttività della nostra economia, accrescendo i costo per le imprese e i lavoratori" oltre a "disincentivare nuovi insediamenti produttivi". (creare e riparare le infrastrutture)

3) In Italia "il sistema degli appalti risulta ancora caratterizzato da un'elevata frammentazione. Alcune caratteristiche delle procedure di selezione dei contraenti privati espongono le amministrazioni a rischi di collusione e corruzione oltre che di frequenti e inefficienti rinegoziazioni dei contratti". (combattere la corruzione,livello strutturale)

giovedì 28 aprile 2011

Grazie Mura, sono tre anni che lo dico !

"Continuo a notare impressionanti analogie fra Mourinho e Berlusconi: l'unica differenza è che Mou non ha ancora parlato di arbitri comunisti 5..." Mourinho però tira in ballo l'Unicef e diciamo che i catalani hanno su di lui lo stesso effetto che i magistrati fanno su Silvio. Quando qualcosa non va è colpa del "rumore dei nemici".

Mura e Smorto sul blog sportivo di Repubblica sono chiari sul comportamento di Mourinho: egocentrico e provocatorio proprio come il nostro premier. Un attore che vuole riflettori solo per lui, ma che rifiuta le critiche e ancor di più le sconfitte. Almeno nelle attività discorsive e comunicative i due prodotti sono identici. Forse i due non hanno la stessa passione per le manette, ma parlano di colleghi e rivali con lo stesso spregio delle regole. Come quando Mourinho viene espulso e si siede sul primo gradino della tribuna, a 5 metri dal suo vice allenatore. Ricorda l'editore Silvio che molla Il Giornale al fratello, Mediaset al figlio e il Milan a Galliani.


 E poi ci si ritrova sempre a parlare di loro, come un’ossessione, come una calamita, consperanza o inquietudine. Sono seduttori carismatici.Eanche per questo è facile detestarli. Molti italiani hanno cominciato a ragionare di Mou con un po’ di sangue freddo solo quando se ne è andato in Spagna. Accadrebbe lo stesso con il Cavaliere. Qualcuno in effetti ci spera.

Baffetto sfida il Cavaliere: se perdi a Milano vai a casa

Massimo D'Alema rispunta dall'oblio per rimettersi a dialogare con Silvio. L'amico rivale di sempre, l'unico che concesse a Silvio credito politico, torna alla ribalta e pungola il premier. Chissà se quello se ne accorgerà.

D'Alema non parla per il Pd, forse parla per la sinistra intera, visto che ha scelto La Repubblica per concedere una lunga intervista. In effetti è fin troppo obbiettivo nelle sue freddure:

1)"Non ha più la maggioranza parlamentare: se l'è dovuta comprare".

2) sull'attualità: "Persino un presidente francese in forte difficoltà come Sarkozy si può permettere di venir qui a svillaneggiare il governo. L'Opa di Lactalis su Parmalat, lanciata proprio nel giorno del bilaterale Italia-Francia, è ai limiti dello sfregio. Ma è ovvio che questo accada: il Paese è privo di un governo".

3) "La verità è che questo centrodestra naviga a vista. L'unica bussola sono gli interessi personali di Berlusconi: i processi, gli affari, le donne". 

Per Baffetto c'è la possibilità di vincere, e se io fossi un elettore del Pd mi gratterei scaramanticamente. D'Alema e C. sono simili alla Juventus di questi tempi: ogni volta che si parla di scudetto (o di Champions) perdono. Baffetto però snocciola il meglio del suo politichese quando giunge la domanda delle domande: Ma qual è l'alternativa a Berlusconi? "È evidente che il nodo che dobbiamo sciogliere è gigantesco: qui non si tratta solo di liberarsi di Berlusconi, ma di uscire dal berlusconismo, e da una certa idea di bipolarismo malato. Il centrosinistra da solo non basta, anche se ora forse sarebbe in grado di vincere le elezioni. Ormai ci è richiesto uno sforzo più ampio, e un progetto-Paese che guardi a un orizzonte più largo". E il leader ? "Il berlusconismo ci ha precipitato in una sorta di presidenzialismo di fatto, con tutti i suoi riti e i suoi miti. Noi non stiamo cercando un candidato per le presidenziali. Non dobbiamo scegliere un altro "uomo della provvidenza". 

Bersani rimane il leader, dietro cui si muovono gli strateghi. Il segretario è impegnato in una campagna elettorale periferica, al contrario di Re Silvio che punta tutto su se stesso per poi spartire il regno i feudi ai suoi legionari. Voi sapete come si chiama il candidato sindaco di Napoli, di Torino o Cagliari per il Pdl? Sono strategie, un altro referendum pro o contro la sua persona e la sua leadership. Il che fa molto reality e poco società. E proprio sugli esiti di  questo referendum D'Alema è fiducioso. Pensano alle sceneggiate fatte a Napoli con la monnezza e a Milano con l'Expo, gli elettori potrebbero votare altro. E una speranza, per ora l'unico Presidente del Consiglio che si è giocato il posto sulle amministrative è stato proprio D'Alema. Silvio al suo posto non avrebbe fatto lo stesso.  

mercoledì 27 aprile 2011

e grazie a Dio arriva Messi !

Leonel Messi decide al Bernabeu e la sceneggiata decade. Scusate se definisco la partita teatrale, ma il modo in cui le rivali hanno interpretato el Classico è cosa rara. Si sono guardati per un tempo, il Real Madrid non giocava e il Barca trotteggiava con Mascherano e Pique a fare melina. Si Melina ! 45 minuti per sciogliere gli animi? No, quelli si fanno caldi appena finisce, con Pinto (secondo portiere del Barcellona) espulso per aggressione al collo ad un collaboratore di Mourinho. 

Si registra però la buona giornata di tutti gli attaccanti di Guardiola, Villa Vs Marcelo e per Alves-Di Maria sono duelli a parte, Pedro le prende in tutti i modi e in certe partite bisogna portare a casa la pellaccia. Messi e Xavi hanno al solito spiegato con quale principio si gioca al calcio: "ti dico io dove farti segnare". Nel Real la difesa è spostata a centrocampo, con Lass e Pepe a fare i rompitutto. Ma non c'è uno schema che vada in porto. Tolti i flipper e i rimpalli, il Barca ha tenuto palla per il 71%. 

La ripresa il Madrid sta tutto nella parlata di Mourinho e Casillas nel tunnel, con il portiere che volge le spalle alla camera impicciona. Che Mourinho avesse preteso più calma? Adebayor al posto di Ozil, ti ricordi che esiste quell'egoista di Ronaldo e poi scatta la corrida. Si fanno ammonire tutti per falli più o meno veri. Ammetto che non avrei fischiato il gamba tesa di Pepe, non mi sembrava sulla caviglia ma sul pallone. Bastava il giallo? Pepe è espulso e quelli della panchina dicono "Why card?". Perché ammonisci? Solo che lo fanno per 2 minuti buoni e rompono anche me che guardo la tv. Le partite perdono di gusto quando arrivano le caciare, e anche mistr Manette non è esente da colpe. Lo mandano dietro la staccionata, come l'alunno in castigo. E lui prende pure appunti strategici. Mourinho presta la faccia alle telecamere, mentre i suoi iniziano a subire il ritmo del Barcellona. Quando Guardiola indovina Afellay la partita finalmente si sblocca. Il pallone torna importante. 
e grazie a Dio arriva Messi, giunto in terra per realizzare ogni sogno di un tifoso. Segna di rapina e poi si regala l'ultima maratona vincente. 4 bianchi superati e portiere battuto con un tocco di suola in caduta. un gesto irripetibile. come questo ragazzo. che la palla gli arriva allo stinco e controlla la biglia sapendo di poterla mai perdere. Leon uno dei pochi miracoli ancora possibili. 

Se mi butto sotto un treno creo interruzione di servizio?

Una donna di 33 anni di Sogliano Cavour (Lecce) ha tentato di suicidarsi, lanciandosi sotto un treno delle Ferrovie Sud Est in transito sulla tratta che collega Soleto a Zollino. Ma grazie all’abilità del macchinista che ha fatto in tempo ad arrestare la corsa della motrice evitando di investirla, la donna è salva. La 33enne, scampato il pericolo, si è alzata dai binari e si è allontanata, salendo a bordo della sua auto che aveva lasciato in sosta poco distante. Rintracciata dai carabinieri, è stata denunciata per interruzione di un pubblico servizio.


Io multerei due uomini che si baciano in un parco

Ikea punta sulle coppie gay ma Giovanardi non gradisce

Interpellato durante il programma radiofonico di Giuseppe Cruciani su Radio 24, il sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo ha commentato la pubblicità di Ikea sulla famiglia omosessuale già oggetto di polemiche nei giorni scorsi:

«Il problema è quando c’è l’esasperazione e ci si mette nelle piazze e nei giardinetti: si tratta di decoro pubblico. Io multerei due uomini che si baciano in un parco»

Sulla stessa pubblicità, il sottosegretario alla famiglia Giovanardi aveva detto che questa pubblicità offende la nostra Costituzione. Perché ci tocca assistere a tutto ciç?

In Parlamento arriva il "testamento biologico"

Con una lettera di Silvio ai parlamentari del Pdl si apre un nuovo capitolo dell'agenda parlamentare. Un'altro inutile capitolo del governo di Berlusconi IV, bravo a campare e decretare su cose di nessuna utilità. La prossima legge ad minchiam o senza senso, scegliete voi, riguarderà il "testamento biologico". Scritto a piacimento di cattolici teodem, pronti a vedere una figlia vegetare per secoli pur di non concedere libero arbitrio a lei e ai suoi genitori.

Queste facce da culo, che bombardano la Libia nelle stesse ore in cui dicono di voler "difendere la vita", procederanno alla solita legge italiana della quale non si capisce nulla. Una legge tenuta in cassetto dal febbraio 2009. Ideata in 3 giorni per impedire che "una sentenza mandasse a morte una ragazza". Come dice Berlusconi: «sul fine vita non si dovrebbe legiferare e anch'io la penserei così se non ci fossero tribunali che, adducendo presunti vuoti normativi, pretendono in realtà di scavalcare il Parlamento e usurparne le funzioni».

Per mettervi l'anima in pace su come andrà a finire la storia vi riporto uno stralcio della lettera ai parlamentari scritta da Silvio: "Noi liberali, cristiani, socialisti, riformisti, credenti di fedi diverse e non credenti, noi moderati, insomma, siamo convinti che la libertà, bene prezioso, non possa arrivare a negare la vita. Ti chiedo dunque, ancora una volta impegno e partecipazione, sicuro che, come sempre, saprai conciliare l'etica della convinzione con quella della responsabilità, così come accade quando si è di fronte a scelte e a decisioni importanti". Votare l'immunità dai processi o l'immunità dalla morte non fa differenza, è solo routine. 

Sathya Sai Baba, se ritorni vieni a trovarmi

Eterno ragazzo degli anni '70. Un sorriso appena annunciato che è diventato familiare anche a me, che l'ho conosciuto il giorno del suo funerale. Capelli crespi, lunghi e gonfi come Jimmy Hendrix. Una faccia da palcoscenico. Avrebbe potuto imbonire chiunque con le sue lezioni di umanità e non di religioneIl Principio dell'Amore è la più grande forza di coesione che unisce tutte le pratiche spirituali, tutte le religioni, tutte le fedi, tutte le scritture, tutte le filosofie".

Più guardo le foto di questo signore indiano e più mi chiedo come fanno certe figure a sopravvivere nel nostro tempo. Poi leggo di milioni di fedeli riuniti, di funerali di Stato in India e di oltre 2000 centri educativi sparsi per il mondo che portano il suo nome: Sathya Sai Baba. Non era sacerdote di alcuna religione, parlava della sua vita come di un messaggio e i media lo seguivano in cerca del prossimo miracolo. I devoti parlano di lui come di un'Avatar, il  Grande Istruttore incarnazione di Dio (si dice che Sathya Sai Baba incarnasse Shiva e Shakti, il Padre e la Madre). 

Ha portato l'acqua nei paesi dove non c'era, ha costruito ospedali e scuole, ha sempre considerato l'Umanità intera come il valore supremo per cui lavorare: "Il lavoro non va inteso come mezzo per l’acquisizione di agi materiali ma come strumento per servire al meglio l’uomo e la società". Per lui pensiero, parola ed azione funzionano in consecutio:"Le parole non fanno i Valori Umani. Esprimete il vostro pensiero, ma poi mettete in pratica quanto avete pensato e detto" .

Ha fondato un sistema educativo scolastico che comprendente tutti i livelli, dove insieme ai programmi ministeriali vengono impartite lezioni di vita basate su 5 valori, da lui chiamati Valori Umani: Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non-Violenza. Immaginatevi un'ora di religione in cui vi si spiega: "C'è una sola religione: la Religione dell'Amore. C'è una sola casta: la Casta dell'Umanità. C'è un solo linguaggio: il Linguaggio del Cuore. C'è un solo Dio: Egli è onnipervadente". Si dice che avesse capito di essere la reincarnazione di un profeta morto 8 anni prima di lui, e ne prese il nome. Se il suo karma dovesse tornare a manifestarsi vorrei proprio conoscerlo.  



 


martedì 26 aprile 2011

Il Protocollo Gheddafi da applicare alla Siria

Se pare normale attaccare la Libia per sedare le violenze di piazza, perché nessuno chiede lo stesso trattamento per la Siria? Dobbiamo fare a gara di numeri? Credo di non essere abbastanza cinico per ragionare di guerra di questo modo.

Arresti, retate nei quartieri, manifestazioni represse nel sangue. Sono capi d'accusa che il Presidente siriano Bashar al-Asad (figlio di Hafiz al-Asad che ha mantenuto il potere dal 1970 sino alla sua morte nel 2000) condivide con gli amici Gheddafi, Ben Alì e Mubarak. Già spodestati da una marea risorgimentale che non ha confini nazionali, un onda generazionale che rivoluziona e abbatte dal basso le istituzioni più forti. Cioè queste faccie da Ancient Regime. Sultani, colonnelli e figli di sultani.


Gheddafi potrebbe far finire i bombardamenti ridistribuendo i suoi averi, facendo comunque ricca la sua gente. E non perdendo che la metà del suo patrimonio. Queste però sono fantasie da storia ottocentesca. Qui si fa la guerra con i missili pilotati a distanza, si mandano i piloti a pattugliare e a seminare pallottole su ogni "situazione sospetta". Si fa la guerra senza ammettere di farla, dice benissimo Tettamazzi. Persino il ministro della difesa dice che non sono bombardamenti. Ma dall'aereo che lanci volantini come D'Annunzio? Questa noncuranza è terrificante, una droga che gira rapida come la cocaina per le strade. Una droga per conformisti, perciò richiestissima.

Se applicassero il protocollo Gheddafi alla Siria e alle altre situazioni presenti nel medio-oriente si aprirebbe il più grande fonte di guerra della storia. E questo lo sanno tutti, non bisogna per forza stare nel Consiglio di sicurezza dell'ONU per capirlo. Eppure la semplicità con cui ci spiattellano la non-guerra è paranormale, inizio a capire cosa hanno passato gli americani dal 2001 in poi. E spero che non abbia vinto anche da loro questa capacità di parlare delle operazioni di guerra reali come fossero fasi di un videogames.

venerdì 22 aprile 2011

7 Maggio, Million Marijuana March in Rome



DEDICATA A TUTTE LE VITTIME DEL PROIBIZIONISMO, MASSACRATE DI BOTTE IN GALERA O ANCORA PRIMA DI ARRIVARCI. 

La Struttura Delta si è schierata con Lassini

Quando parlano i Struttura Delta mi viene da pensare: sarebbe più dignitoso per loro che ci fosse davvero questa "regia occulta", perché altrimenti sarebbero solo dei fenomenali paraculi.

Il caso Lassini è più complicato di quanto possa parervi. Questo dice le stesse cose del Premier (magistrati brigatisti), lo scrive sui manifesti e li attacca per Milano. Viene pubblicamente ripreso, in primis dal Presidente della Repubblica. Poi dalla candidata a sindaco Letizia Moratti, che dichiara la sua incompatibilità con certe "dichiarazioni" (le medesime del suo capo partito, n.d.r). Lassini si becca la platea, subisce la gogna come un Cristo che porta la croce delle sue idee e del suo passato di imputato. Tutti gli dicono di non parlare e Lui si eclissa. Poi però le notizie su di lui non si fermano, la Santanchè litiga con la Moratti. Cruciani alla Zanzara esprime il suo voto per Lassini, idem Sallusti su Il Giornale.

Allora mi viene il sospetto, che il silenzioso Silvio di questi giorni abbia messo a disposizione il suo arsenale comunicativo per quest'uomo ? Che sia la contropartita per la sua esposizione ? Se non fosse un film ci sarebbe da crederci, come si dice: "Chi non aspetta l'inaspettabile, non conoscerà mai la verità".    

Beatify-Buisness

Pace all'anima sua, Giovanni Paolo II è stato il Papa dell Comunicazione e sarà il Santo del Marketing. Un leader di massa che unisce e incorpora migliaia di fedeli. O più cinicamente, di clienti.

Souvenir, oggetti sacri, immagini fino ai viaggi organizzati low-cost per i pellegrini. E poi penne e orologi con l'immagine di Giovanni Paolo II, Hotel abusivi, sistemazioni illegali, attivita' alberghiere senza nessun requisito, tariffe gonfiate. Tutto fa marketing e il marketing serve a "fare cassa". Anche l'amore cristiano, la faccia e gli occhi celesti di Papa Karol Wojtyla. 


I controlli disposti dalla Questura di Roma in previsione della beatificazione di Giovanni Paolo II hanno riguardato il settore dell'accoglienza dei turisti e ha portato a ventidue licenze sospese, sei attività chiuse e oltre 300 mila euro di sanzioni . Inoltre, in questi giorni a Roma sono stati sequestrati  dai militari della Guardia di finanza migliaia di oggettini contraffatti. Per esempio, sono stati rinvenuti in località Tor Bella Monaca dei souvenir patacca (penne e orologi da tavolo) in una misura di cinque milioni e mezzo di pezzi, che avrebbero potuto fruttare 15 milioni di euro se messi sul mercato in occasione della beatificazione. 

E' il "Il business della fede" che da secoli frutta alla Chiesa vaticana ricchezze e potere. Diffondendo un prodotto (l'amore, la fede) in migliaia di punti vendita (le diocesi,le parrocchie) con un simbolo (la croce) e un testimonial (Jesus). Un apparato simile a quello di holding. Nel quale l'evangelizzazione ha lo stessa importanza della vendita e alla conquista di nuove quote di mercato. Lo scrive anche Bruno Ballardini, pubblicitario e autore di "Gesù e i saldi di fine stagione" nel quel si spiega anche come Ratzinger abbia dovuto anticipare la beatificazione di Giovanni Paolo II, morto solo nel 2005, per salvare l'appeal della Chiesa.